Solo un uomo salverebbe Pjanic in bianconero (e non è Guardiola)

Prendere Sarri per non perdere il centrocampista bosniaco

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Lui dice in giro di avere la netta sensazione che la Juventus abbia intenzione di cederlo; la Juventus sostiene che lui ha fatto intendere di essere molto attratto da una nuova esperienza fuori dall'Italia e che quindi l'offerta giusta non tarderà ad arrivare. Insomma, la Vecchia Signora e Miralem Pjanic si scrutano come se stessero reciprocamente cercando il modo migliore per salutarsi. E l'obiezione nasce spontanea: può la Juve rinunciare a cuor leggero al suo miglior palleggiatore di centrocampo? Con una specifica: la maggioranza del tifo bianconero ritiene che si possa serenamente fare a meno del bosniaco.

La stagione di Pjanic è senza dubbio stata molto controversa. Tra i più impiegati (da sempre) da Massimiliano Allegri, che lo scelse e indicò nell'estate stessa del suo repentino approdo a Vinovo, accontentato poi dodici mesi dopo sfruttando l'allettante clausola rescissoria mai aggiornata dalla Roma. Trasformato quasi immediatamente in vertice basso, cervello, sarto, geometra, costruttore, scegliete voi la forma, Pjanic si è rivelato un applicato anche contro le sensazioni della parte precedente della carriera che lo raccontavano pigro e sofisticato, attivo solo con la palla tra i piedi, caratterialmente vittima degli eventi positivi o negativi del corso delle partite. Una trasformazione che ha giovato alla dimensione di Pjanic in qualità di centrocampista moderno, che ha in parte giovato alla Juve che dovette poi chiedergli di giocare a due per arrivare a vivere il sogno di Cardiff e che non ha giovato alla Juve che ha creduto a crescita costante anno per anno in quello che era il ruolo di un certo Andrea Pirlo.

Oggi come oggi Pjanic è una potenziale sostanziosa plusvalenza in un mercato nel quale Paratici guarderà al bilancio. L'estate scorsa la Juventus ha osato, si è esposta e nel saldo ha pagato le difficoltà (forse impreviste) del piazzare bene Gonzalo Higuain. Oggi come oggi Pjanic è il passato, è il bel giocatore forgiato da Allegri legato a doppia mandata a ciò che con Allegri è stato, è una settantina di milioni mal contati ovvero (insieme a Dybala) uno degli assegni da portare in cassa prima che sia troppo tardi. Pep Guardiola lo salverebbe, dice l'esperto di calcio. Noi diciamo che solo con Maurizio Sarri avrebbe una chance di permanenza. Un po' perché il tecnico del Chelsea provò il colpaccio (altro che Rugani) appena approdato sulla panchina blues con un'offerta da 50 milioni e un po' perché condividono il salto della quaglia contemporaneo dai loro vecchi procuratori direttamente tra le braccia del controverso ma esperto Fali Ramadani.