L'Inter non dà spettacolo. Come tutte

Quasi tutte le squadre italiane giocano male ma ognuno guarda solo in casa propria

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Il pareggio ottenuto in casa con la Roma ha suscitato reazioni contrastanti tra i tifosi. C'è una buona parte di pubblico che non riesce ad entusiasmarsi se a San Siro vede la sua squadra perdere in casa una volta (Lazio) e pareggiare le altre due (Atalanta e Roma), giocando partite senza troppo sudore, portate a casa con professionalità, ma senza quella passione che in campo sembra non passare da alcuni dei giocatori più rappresentativi. Non la pensa così un'altra parte di pubblico, più attento a difendere l'Inter da tutto, a guardare il bicchiere mezzo pieno e fare valutazioni entusiaste di ciò che invece funziona.

C'è divisione su Spalletti, su Perisic e su Icardi in modo persino plateale. Sabato sera a San Siro ad un certo punto è iniziata una disputa rumorosa su Icardi. La curva ha preso più a insultare il giocatore che a tifare Inter, una faccenda talmente dissonante dal reale interesse che dovrebbe essere prima di tutto la squadra, i colori e poi le questioni “personali”. Il pubblico si è accorto di questa incongruenza e ha fischiato i cori che arrivavano ossessivamente verso un giocatore, seduto oltretutto in panchina. Così la curva ha “gentilmente” fatto osservare il suo punto di vista anche al resto del pubblico.

Al di là di come la pensate è interessante notare che in una stagione in cui l'Inter ha fatto vivere ai suoi tifosi parecchie tribolazioni, i tifosi siano divisi sui responsabili. Immagino che se la gente fosse a conoscenza di ogni singolo dettagli dei fatti accaduti in società e dentro lo spogliatoio in questi ultimi due anni, avrebbe convinzioni e prese di posizione diverse da quelle che tiene attualmente. L'Inter nel frattempo gioca al risparmio, va avanti ed è terza mantenendo il +5 sul Milan. Un dato che crea un equivoco sull'andamento della stagione e sulla reale crescita della squadra. Ci sono parecchie cose che non vanno ma va anche detto che tra le accuse si registra la mancanza di un gioco diverso da quello che viene ottusamente praticato da inizio anno.

Ebbene, sarebbe sufficiente dare un'occhiata a come giocano tutte le altre per rendersi conto che il problema è comune e riguarda un Paese che da anni non riesce a vincere un Europa League o una Champions. Le nostre squadre giocano lentamente, un calcio poco spettacolare e restano indietro, specchiandosi con una presunta capacità tattica superiore. Intanto lo spettacolo si mortifica e non ci si accorge che, non è solo una squadra, ma tutto il movimento a dover cambiare per essere competitivo e più attrattivo verso un pubblico che sta annoiandosi da troppo tempo, inascoltato.