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L’Inter che si accontenta

Il pari con la Juve rende sereno l’ambiente, perché prevale la logica del piazzamento

28 Apr 2019 - 09:01

Luciano Spalletti è soddisfatto del pari con la Juventus, con lui tanti tifosi hanno scelto di accontentarsi del consueto punticino che l’Inter ormai confeziona, nella speranza che le squadre dietro proseguano ad andare altrettanto piano. Con la logica da ragioniera, l’Inter ha realizzato tre punti nelle ultime quattro partite in casa, la classifica fa credere a tutti che quel terzo posto sia inattaccabile e dunque il pareggio con Atalanta, Roma e Juve viene accettato come la conseguenza di una squadra che di più non può fare. La partita con la Juventus, che ha giocato complessivamente bene solo 20 minuti, dimostra che il vero minus valore nerazzurro sta nel modo in cui interpreta le partite e ha disputato l’intera stagione.

Il bel primo tempo, vibrante, intenso, coraggioso è stato costruito intelligentemente ma il piano partita sembra essersi fermato ai primi 45. Nel secondo è prevalsa la costante di una squadra straordinariamente discontinua nel corso della stagione e delle stesse partite che ha giocato.
Quell’ottimo inizio di partita sembra che i giocatori non sappiano ricrearlo nella propria testa e si adeguano al tipo di avversario che affrontano, abbassando eccessivamente lo standard di gioco. L’Inter inoltre sembra sempre in affanno fisicamente, non distribuisce bene le sue energie e con esse la concentrazione che sparisce quasi improvvisamente, salvo ritrovarla diversi minuti dopo.

In tutto questo sembra che non si sia intuito quanto sia determinante scendere in campo per vincere. Con la Juventus ci ha provato e avrebbe anche meritato di più ma sta amministrando da troppo tempo e sta acquisendo la mentalità da appagamento ingiustificato. Fare solo 3 punti su quattro partite in casa non è da Inter, compiacersi perché si è pareggiato con una squadra, per quanto forte, venuta a Milano con uno scudetto appena vinto e messa sotto un tempo, non è da squadra dalle grandi ambizioni. Se si continua a pensare che la mentalità si possa costruire la stagione seguente si continuerà a fallire.