Inter: una stagione anomala che divide i tifosi

Dall'arrivo di Marotta al caso Icardi ora servono decisioni in funzione delle ragioni nerazzurre e non della facciata

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Mancano solo due partite alla fine del campionato e il tifoso interista confida, come negli ultimi anni gli è accaduto troppo spesso, in una prossima stagione migliore di quella attuale. A prescindere dall'esito e della speranza che la qualificazione in Champions sia confermata con due risultati alla portata della squadra, il primo semestre del 2019 verrà ricordato per essere uno dei più misteriosi e ambigui che la storia nerazzurra ricordi, con il risultato di essere uno dei più divisori in assoluto.

Quando un'annata va male o bene, in genere, i tifosi, l'opinione pubblica additano l'allenatore come il responsabile e indicano un numero di giocatori che la società dovrebbe acquistare per migliorarla. Al massimo c'è differenza di vedute sulla qualità di uno o due giocatori e sulle soluzioni per un'Inter da scudetto. Quest'anno invece si sono concatenate una serie di vicende, la cui lettura è tuttora complicata e questo non aiuta a capire le reali soluzioni.

Dal 2018 è arrivato all'Inter Beppe Marotta, a seguito della clamorosa rottura con la Juventus. Il suo insediamento ha creato persino un tragicomico sospetto di complotto, espresso col sorriso ma ripetuto all'inverosimile, riguardo la volontà di sabotare la rinascente Inter e i suoi progetti di riscossa. Nainggolan non è mai entrato nella stagione in corso, non ha praticamente mai giocato una partita alla sua altezza, ha tardato agli allenamenti, si è mostrato in discoteca con Corona, si è preso una multa ed è stato ripreso un suo vocale in cui esprimeva il desiderio di tornare a Roma. Tuttavia non ha mai subito fischi o proteste. Nessuno striscione, nessun invito a prendere più sul serio la nuova maglia.

Niente durante la sosta natalizia e alla fine del calciomercato emergevano alcune notizie riguardo un malumore. Era quello di Ivan Perisic che a cinque giorni dalla fine del calciomercato chiedeva di essere ceduto, lasciando Marotta in imbarazzo. In seguito andava in televisione Wanda Nara, scoppiava la grana Icardi e Spalletti prendeva posizione, prima a suo favore, poi nettamente contro, chiedendo alla società di rimuovergli la fascia. Tutto in pochi giorni.

All'interno della società nel frattempo si è a conoscenza di trattative per scegliere i nomi in uscita e quelli che devono arrivare. Tutto normale se non fosse per il fatto che qualcuno in società ha iniziato a “sussurrare” il nome di Conte. Da quel momento il tifo nerazzurro si è diviso, sia sull'attuale allenatore che su quello eventualmente in arrivo. La sostanza è che in questo periodo non sembrano esserci buoni o cattivi all'Inter. Ci sono trame, vicende interne di cui non si conosce l'entità ed è più difficile comprendere le ragioni. Per questo la speranza è che Marotta sia in grado di prendere decisioni sempre più in autonomia e in funzione delle ragioni dell'Inter, invece che della facciata.

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