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Cuore tifoso Inter: il Conte diffidente

Alla vigilia del testa-coda con la Samp il tecnico leccese invita a restare coi piedi per terra

28 Set 2019 - 08:51

Sulla carta sembrerebbe tutto facile, prima contro ultima dall’esito scontato. Sulla carta. Antonio Conte non si fida minimamente di una Sampdoria balbettante ed avverte l’ambiente nerazzurro, reduce dalla doppia vittoria con Milan e Lazio, di lasciare da parte euforia e sicumera. Ci sarà da combattere, al Luigi Ferraris. I blucerchiati sono alla ricerca disperata di punti, dopo una partenza altamente negativa, figlia di un mercato che sembrerebbe aver indebolito più che altro la formazione allenata da Di Francesco. Proprio per queste ragioni, per la presunta differenza tecnica tra le due formazioni, Conte non vuole assolutamente cali di concentrazione; in campo andrà una formazione, parole dell’allenatore nerazzurro, decisa a vincere. Conte non desidera attenzione, Conte la pretende. Da tutti, sia da chi ha giocato sempre, sia da chi ha tastato il campo per qualche minuto, sia da chi ha solo sentito il profumo del prato verde. Non esistono titolari veri o presunti, panchinari vero o presunti; esiste il concetto di squadra nella sua interezza. Chiunque deve essere in grado di portare il suo apporto in qualsiasi momento.

A Genova ci sarà turnover? Probabile, visto il doppio impegno con Barcellona e Juventus che seguirà la trasferta di stasera; senza dimenticare che, appena terminata la sfida coi bianconeri di Torino, le nazionali deprederanno Appiano Gentile senza pietà, lasciando lo staff tecnico nerazzurro con un manipolo di uomini ai quali, man mano, si aggiungeranno i reduci dagli impegni con le rispettive rappresentative, vuoi per semplici amichevoli, vuoi per qualificazioni a qualcosa.

L’allenatore nerazzurro, nella conferenza stampa di ieri pomeriggio, ha toccato vari punti. Parlando di equilibrio, di solidità difensiva, di campionato, di tutto di più. Nulla da segnalare, nulla che già non sapessimo del Conte pensiero. Anche quando gli è stato chiesto un parallelismo tra il suo passato e l’attuale situazione creatasi a casa Inter, la risposta ha sempre e comunque riguardato quel concetto che la riuscita di una buona difesa è il frutto del lavoro di tutti; senza il pressing degli attaccanti, senza la continua ricerca del pallone a tutto campo, gli avversari potrebbero costruire l’azione con calma e tranquillità, parole sconosciute al concetto calcistico di Conte. 
La mia personalissima convinzione, ma solo mia sia chiaro; l’Inter attuale è al 60% del potenziale in grado di esprimere. Un passo alla volta, iniziando da Genova; dove non si andrà a fare una scampagnata a base di cima e focaccia. 
 

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