Calma e sangue freddo

Troppa confusione intorno alla campagna acquisti nerazzurra

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D'accordo, siamo finalmente usciti dalle sabbie mobili del Settlement Agreement – non del Financial Fair Play, quello continua ad esistere e resistere nonostante qualcuno creda ancora si tratti di un semplice ologramma - abbiamo messo sotto contratto uno stakanovista del lavoro, per di più vincente, col compito di riportarci a lottare per qualche traguardo importante. La dirigenza ha fatto un balzo in avanti di spessore, dovesse arrivare come si sussurra anche Oriali direi che ci sarebbe davvero poco di cui lamentarsi, con l'avvento di Marotta e qualche aggiustamento che animerà l'estate.

Tutto bellissimo, insomma, sembra quasi una favola stile e vissero felici e contenti. Ecco, oserei dire troppo felici e contenti. Personalmente sponsorizzo l'arrivo di Antonio Conte, ho già avuto modo di scriverlo e lo rimarco con sempre maggior convinzione, ma non pretendo di vincere tutto e subito. La squadra, questa squadra, ha mostrato palesi ed evidenti limiti di personalità ancor prima del saper stare in campo. Conte, al contrario di quanto accaduto con Spalletti, dubito sarà lasciato solo a difendersi dagli attacchi provenienti da destra e da sinistra; anzi, non è che dubito, ne sono certo. La coesione Società-staff tecnico sarà totale, data soprattutto dalla profonda stima ed amicizia tra l'allenatore leccese e Beppe Marotta.

Così come coesione totale ci sarà in ambito mercato. Perché possiamo star qui a parlare di successi, vittorie travolgenti, futuro roseo che più roseo non si può ma senza i calciatori, quelli buoni intendo, puoi certamente migliorare qualcosa, magari qualificarti alla prossima Champions senza attendere l'ultima giornata con cuore in gola, le parate di Handanovic, il piedone di D'Ambrosio e la pressione a duecento. E finisce così.

Ho letto, sui social, decine di formazioni, per non parlare dei nomi accostati al nerazzurro. Alcuni fattibili, investire bisogna investire, altri assolutamente irraggiungibili per un mero problema di costi e di ammortamenti. Che, ripeto il concetto, sono reali, magari sbagliati quanto volete ma reali. E noi, con l'attuale fatturato – ottimo il lavoro della Proprietà in tal senso ma manca ancora un po' per raggiungere le grandi potenze europee – dobbiamo andare con i piedi di piombo. Molta sostanza, pochi voli pindarici all'inseguimento del nulla per poi leggere o sentire Inter beffata. Senza fare classifiche o graduatorie, senza martellarsi le dita preventivamente; stiamo calmi, lasciamo lavorare in pace la Società. I conti sempre alla fine, in anticipo si rischiano brutte figure.

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