Sulle spalle del gigante

Lukaku ha trascinato l'Inter in vetta al nostro calcio

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Siamo piuttosto restii solitamente agli elogi. Preferiamo, più o meno a torto, critiche sistemiche, destinate a non estinguersi nell’arco di una giornata in cui una giocata risolutiva – o un errore compromettente – possono stabilire valori e gerarchie. Più in generale l’esaltazione del singolo mal si concilia con il nostro spirito, e spesso comporta una semplificazione che alimenta quella banalità del top player ridotta quasi a una sineddoche del gioco: un solo uomo per sintetizzare tutto.

Eppure questo discorso non vale, o vale solo in parte, per Romelu Lukaku e l’Inter: un caso di (reciproca) dipendenza che ad oggi risulta davvero unico.

Lukaku come sappiamo, dopo la telenovela che lo porta in maglia nerazzurra, sbarca a Milano come acquisto principe dell’estate di calciomercato 2019: un’operazione complessiva da circa 75 milioni di euro che, fin da subito, lo issa sul gradino più alto degli acquisti della Beneamata (squadra peraltro frequentemente incline alle spese folli). Non era però scontato che le prestazioni potessero rispettare il peso dei milioni e delle aspettative, tutt’altro.

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