Da più di un secolo calcio, guerra e politica sono strettamente legate
Gli inglesi ci hanno provato in tutti i modi a sottomettere gli irlandesi. Come scrive Alec Cordolcini ne Il calcio del fucile, articolo pubblicato su un vecchio Guerin Sportivo, “governo diretto e indiretto, genocidio, legge marziale, apartheid, legge civile, parlamenti veri e fittizi, divisione del Paese. […] L’unica cosa che l’Irlanda non ha provato è il ritiro totale e incondizionato”.
Due fazioni: da un lato i cattolici nazionalisti che sognano un’Irlanda unita, dall’altro i protestanti unionisti, vicini alla monarchia inglese e che dal 1921 danno vita all’Irlanda del Nord. Tra gli anni Sessanta e i Novanta, l’isola di San Patrizio vivrà la cosiddetta “guerra a bassa intensità”, in inglese The Troubles. Oltre tremila le vittime. Citando sempre Cordolcini, “in proporzione alla popolazione, dieci volte il numero di americani morti in Vietnam”.