L'eccezionalità normalità di Jack Bonaventura

L'addio al Milan in un silenzio dal rumore assordante

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Ce l’abbiamo ancora ben impressa nella mente quell’immagine: Giacomo Bonaventura inginocchiato in mezzo al prato verde di San Siro, solo, in lacrime per l’ultimo ballo in maglia rossonera. Ci siamo emozionati con quel fotogramma tutti, nessuno escluso, tifosi milanisti e amanti del calcio. Perché la commozione di un giocatore per bene come Bonaventura, qualunque sia la fede calcistica, non passa inosservata. Ancor di più quando il commiato avviene nel silenzio di uno stadio deserto, nella Scala del Calcio messa a nudo da un killer invisibile. Quell’inchino sulla tre-quarti, zona di campo tanto cara a Jack, è un quadro muto dal rumore assordante. Un ossimoro tristemente attuale, metafora di un calcio post Covid zeppo di stranezze, controsensi, contrasti. Proprio come il suo addio al Milan.

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