Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

Il calcio (non) è un gioco per tutti

Tra il dire e il fare, il mare di soldi del PSG

16 Lug 2021 - 08:23

In ambito calcistico-finanziario, due temi hanno “cannibalizzato” il dibattito pubblico della stagione appena conclusa. Il primo riguarda la crisi finanziaria causata dalla pandemia. Secondo il Deloitte’s Football Money League, i maggiori 20 club europei hanno perso complessivamente 1,1 miliardi di euro nella stagione 2019-2020, e le perdite risulterebbero più ingenti nella stagione 2020-2021, interamente colpita da lockdown e misure restrittive. Sempre secondo le stime di Deloitte, assumendo che i tifosi possano tornare a riempire gli stadi a partire dall’inizio della prossima stagione – ipotesi più utopica che remota – le perdite per i quattro maggiori campionati europei si aggirerebbero attorno a 6,5 miliardi di euro.

Il secondo tema iper-mediatizzato per sole 48 ore ma con strascichi destinati a vita eterna è quello della Superlega, da cui sono usciti vincitori gli eroi che non ti aspetti. La UEFA, non proprio un modello di fair play e trasparenza, e Boris Johnson, pronto a supportare la sua Inghilterra in un Wembley gremito di gente (e di delta). A pensar male si fa peccato, ma non ci stupiremmo se la concessione della finale da parte della UEFA fosse stata una ricompensa per BoJo e il suo governo, oppositori della prima ora contro il folle progetto dei potenti del calcio. Altri eroi elogiati dalla stampa nostrana e non solo riguardavano le big che non hanno mai (pubblicamente) aderito alla Superlega, in particolare il Bayern Monaco e il Paris Saint Germain. I primi, per voce dell’allora CEO Karl-Heinz Rummenigge, si spendevano per un calcio europeo

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri