Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

Greg Noll, l'uomo che osò sfidare l'oceano

La leggenda di un'icona assoluta del surf

15 Lug 2021 - 07:58

La fotografia che ritrae Greg Noll di spalle, rivolto con lo sguardo verso la furia dell’oceano Pacifico, è ben radicata nell’immaginario di ogni surfista che si rispetti. John Milius, che con la sua cinepresa sapeva cogliere l’essenza profonda di personaggi e luoghi, non a caso si servì di quell’immagine per dare un respiro epico alla locandina di “Un mercoledì da leoni”.

Correva il 1964 e Noll, specchiandosi nella bestia, si accingeva ad entrare in acqua: la rappresentazione perfetta del desiderium di vivere il proprio attimo di gloria. L’isola di Oahu fu testimone del primo assalto vittorioso alla feroce onda di Pipeline. Un’onda senza eguali che da sempre brama la carne dei suoi sfidanti, di cui il più delle volte si fa beffe trascinandoli sul fondale corallino appuntito come una lama. Nessuno era uscito indenne dalla sua morsa fino a quel momento.

«I miti sono indispensabili oltre che mirabili. Rendono accettabile o quanto meno possibile l’esistenza di noi umani», scrive Giancarlo Dotto. Noll, scomparso lo scorso 28 giugno all’età di 84 anni, era un autentico mito moderno. La sua giovinezza invincibile, scolpita nelle gesta di cui si rese protagonista con la tavola, lo ha proiettato di diritto nell’Olimpo dei grandi.

Da Bull”, come venne soprannominato dai compagni d’imprese, scrisse il capitolo definitivo della sua personale leggenda qualche anno dopo il suo primo atto hawaiiano. Nel vivo di una tempesta che mise in ginocchio la popolazione di Oahu, affrontò da solo la mareggiata del secolo. Era il 1969. Niente sarebbe stato più come prima per lui.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri