Buoni e cattivi: il poker d'ottobre di Mertens e un gladiatore... greco

Ad Ancelotti il "premio bel gioco": ma tra Parigi e la Roma ha portato a casa solo due punti

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PREMIO BEL GIOCO - Il Napoli che pareggia contro la Roma quasi al 90esimo con un assist svirgolato e involontario di Callejon per Mertens ha comunque destato un'ottima impressione sul piano del gioco. A parte il gol incassato e un salvataggio sulla linea di Albiol su conclusione di Dzeko, la squadra di Ancelotti non ha rischiato granchè. Ha costruito tanto, con Insigne che si è mangiato un paio di gol non da lui, un palo di Callejon e altre occasioni varie e assortite tra primo e secondo tempo. Certo, Carletto rischia di riscuotere più applausi che punti: come era successo in Champions a Belgrado e a Parigi, dove il Napoli avrebbe meritato di vincere ma ha portato a casa solo due punti invece che sei.

PREMIO POKER D'OTTOBRE - Titolare con Sarri, panchinaro con Ancelotti. La sostanza però per Dries Mertens non manca: quando gioca, segna. Quattro partite consecutive in rete per l'attaccante belga che nel giro di una dozzina di giorni ha fatto poker: 16 ottobre, strepitoso gol in Belgio-Olanda 1-1; 20 ottobre, rigore in Udinese-Napoli 0-3; 24 ottobre, gol in Champions a Parigi in Psg-Napoli 2-2; ieri il gol del pareggio in Napoli-Roma 1-1.

PREMIO "FIGURA DEL PARTIDO" - E' costato una trentina di milioni, ma Fabian Ruiz sta dimostrando di valerli tutti. Tecnico, veloce, con ottima presenza fisica, il centrocampista andaluso è stato il migliore in campo nella sfida tra Napoli e Roma, la "figura del partido" come si dice dalle sue parti. Peccato per quella strepitosa serpentina nel primo tempo conclusa però con l'assist a Insigne invece che con una conclusione più egoistica e realistica con il piede (sbagliato) destro. Un piccolo peccato... d'altruismo.

PREMIO TERNA D'ORO - Per i primi 11 minuti il Var era fuori uso. Ma la pattuglia arbitrale del San Paolo ieri sera era davvero in palla. Una terna (come si diceva una volta) praticamente infallibile. Autorevole l'arbitro Massa, puntuali e precisi nelle loro segnalazioni gli assistenti, in special modo il guardalinee veronese Giorgio Peretti in versione occhio di lince: due gol annullati al Napoli per posizioni di offside colte alla grande in tempo reale. Così il Var, nell'occasione, ha potuto dormire sonni tranquilli.

PREMIO GLADIATORE - Chissà se con Kostas Manolas il Napoli sarebbe pervenuto al pareggio. Finchè è rimasto in campo, il centralone greco è stato gladiatorio con due chicche nel primo tempo: una chiusura in scivolata su una conclusione di Insigne e un altro grande intervento in anticipo su Milik. Poi il cambio forzato: Fazio, il suo sostituto, non ha demeritato. Ma chissà se con Manolas nel cuore della difesa...

PREMIO LINGUALUNGA - Lorenzo Pellegrini, classe '96, è forse oggi il miglior centrocampista italiano. Contrasta, imposta, ha solo 22 anni ma già le malizie del veterano. Non ci è piaciuto però il suo atteggiamento nel finale di partita che gli è giustamente costato un cartellino giallo per sgradevoli e inutili proteste all'indirizzo dell'arbitro. Ecco, se l'ex Sassuolo saprà "pulire" certi dettagli potrà diventare davvero un giocatore di grande caratura internazionale.

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