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ROMA, KLUIVERT: "PRIMA SI RIDEVA, ORA È BRUTTA"

"Vivo alla giornata come tutti gli altri perché ci possono essere cambiamenti

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"Vivo alla giornata come tutti gli altri perché ci possono essere cambiamenti ogni ora. Il virus si sta diffondendo così in fretta, non è normale... Non molto tempo fa tutti scherzavano" sulla situazione legata al diffondersi del coronavirus, "ma ora le risate sono finite. Adesso tutti sanno quanto è brutto". Queste le dichiarazioni del giocatore della Roma, Justin Kluivert, rilasciate al portale olandese "Vtbl". L'attaccante giallorosso confessa di aver cominciato davvero a preoccuparsi "quando le partite sono state cancellate". "È stato molto strano. Eravamo quasi all'aeroporto per partire quando ci hanno detto che non ci era permesso atterrare in Spagna. È diventato chiaro: questo non è uno scherzo" ricorda Kluivert parlando del mancato viaggio della squadra di Paulo Fonseca a Siviglia per l'impegno d'Europa League. "Ritornare in Olanda? Anche se potessi, non lo farei. E lo dico mentre la mia famiglia è lì. Non voglio correre rischi - aggiunge l'ex giocatore dell'Ajax -. E poi sto bene qui. Il bel tempo a Roma aiuta. A casa ho tutta l'attrezzatura di cui ho bisogno per allenarmi in modo da rimanere in forma. Continuerò a lavorare sodo, non è certo una vacanza". Kluivert sa bene che allo stato attuale "il calcio non è la cosa più importante, la salute lo è". "Tutti insieme proviamo a combattere questo virus. Prendiamolo molto sul serio e speriamo che passi velocemente. Le notizie dal nord Italia sono terribili. La situazione non è poi così grave qui a Roma, ma per quello che sta succedendo prendo molto sul serio il virus - prosegue -. Non giro più in città. Ovviamente non voglio prenderlo, ma soprattutto non voglio trasmetterlo ad altri. Posso essere in pericolo di vita, a mia insaputa! Restiamo a casa, come consigliato. E seguiamo le rigide regole, per quanto fastidiose possano essere". Il sogno di giocare per l'Olanda, anche in un momento del genere, resta comunque vivo. "Posso solo provare a tornare in nazionale quando il virus sarà passato. Questo è e rimane il mio obiettivo. Indossare quella maglia arancione è la cosa migliore che ci sia. Ora ho un anno in più per diventare più forte e dimostrare di meritare gli Europei. Non vedo l'ora di farlo" conclude.

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