IL CASO

Suso, l'ex intoccabile che tiene in ostaggio il Milan

Tutti lo cercano, ma nessuno lo vuole davvero. E senza la sua cessione il mercato di Boban, Maldini e Massara si complica non poco...

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Una vita da intoccabile con Gattuso prima e Giampaolo poi nel segno del 4-3-3. Poi l'arrivo di Ibrahimovic, i mugugni sempre più rumorosi dei tifosi e il passaggio al 4-4-2 lo hanno relegato in panchina e rispedito, per l'ennesima volta, sul mercato. E' uno strano caso quello di Suso. Amato (ormai pochino) e odiato, indispensabile per quasi tutti i suoi giocatori, mangiatore di centravanti per il popolo rossonero. Spesso inseguito o, meglio, sondato da diversi club ma, alla fine, mai davvero vicino alla cessione. Perché? Perché Suso è diventato una sorta di UFO, nel senso di oggetto non identificato. Non è un attaccante e non è un centrocampista, non fa molti gol (ultimamente nemmeno molti assist) ed è almeno rivedibile in fase difensiva, garantisce - o garantiva - superiorità numerica sulla trequarti ma i suoi dribbling e i suoi tempi di gioco mandavano fuori giri i centravanti. Tutti. Da Higuain a Piatek. Scatto sul primo palo e nessun cross. Affondo sul secondo e niente. Con il Meazza a ribollire.

Il tutto in fondo a una trattativa mai decollata per il rinnovo del contratto (scadenza 2022, richiesta nettamente al rialzo, ndr) e alle montagne russe sul fronte addio. Parte, anzi resta, anzi vediamo. Offerte? Zero. Concrete almeno. O, per dirla diversamente, almeno accettabili. Nell'ultimo mese, per dire, su di lui hanno preso informazioni il Napoli del suo estimatore Rino Gattuso e, più di recente, la Roma. Tutti con la stessa proposta per Maldini e Boban: prestito e poi si vedrà. La risposta è diventata per forza di cose un "no, grazie", perché passi per scendere un po' dai 38 milioni previsti dalla clausola (valida solo per l'estero), Ma sotto i 25, possibilmente più bonus, il Milan non si siede nemmeno al tavolo. Giustamente e per ovvii motivi legati anche se non esclusivamente al FFP.

E allora Suso, quello che nessuno toglieva mai (ma proprio mai) e che in fondo è stato per qualche tempo il valore aggiunto di un Milan "squalificato" (nel senso di privato di qualità), quel Suso piace quasi a tutti ma non convince nessuno abbastanza da mettere sul tavolo la cifra che il Milan pretende. E' andata così l'estate scorsa e potrebbe andare così anche questa volta. In ostaggio di un giocatore progressivamente uscito dal progetto attraverso il quale i rossoneri pensavano di poter raddrizzare almeno in parte il bilancio. L'ultimo atto, dopo un'estate passata da Lucci - il suo ex agente - quasi giornalmente a Casa Milan alla ricerca di una soluzione, è stato quello di avvisare Raiola (che ora ne cura gli interessi) e Suso stesso dell'intenzione di chiuderla qui. Ma si resta sempre un po' come quei centravanti: in attesa del pallone da buttare dentro, ma ingannati una volta ancora da un dribbling di troppo.

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