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Juventus, Allegri: "Bravi ad aggredire il match dopo l'uscita dall'Europa, ora il 2° posto..."

Il tecnico bianconero dopo il successo contro la Salernitana: "Dybala? Non so, ma sono in linea col club"

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© Getty Images

Il successo contro la Salernitana ha per la Juve un valore che va oltre i tre punti conquistati sul campo. Ne è convinto Max Allegri che nel post partita ha sottolineato l'importanza della reazione successiva all'eliminazione dalla Champions: "Mercoledì eravamo stati eliminati, c'era rimasta addosso questa cosa: nessuno se l'aspettava che andassimo fuori dall'Europa" ha dichiarato il tecnico bianconero. "Siamo stati bravi ad aggredire la partita, poi nel secondo tempo eravamo più stanchi ma l'importante era vincere, allungare su chi insegue e ora siamo a -4 dal secondo posto (dal Napoli, ndr), ma anche l'Inter potenzialmente ha quattro punti più di noi avendo una partita in meno. Per noi in questo momento è già un bel traguardo, ma soprattutto ci consente di passare una buona sosta, recupereremo un po' di giocatori per lo sprint finale. Scudetto? La favorita per me resta ancora l'Inter".

Un successo firmato dai gol di Dybala e Vlahovic. E sul tema caldo del contratto dell'argentino, Allegri ha detto la sua sempre ai microfoni di Dazn: "Non so se Paulo sarà un giocatore della Juventus o meno, io sono in linea con la società. Parliamo spesso, faccio parte dell'azienda, lavoro in questo modo: non è solo lui in scadenza ma anche Bernardeschi, De Sciglio, Perin, Cuadrado. Da parte mia c'è la voglia di far bene in questa parte finale. Io faccio valutazioni, poi ci sono dei contratti, le volontà dei giocatori, tante cose".

"Il rapporto con Dybala - ha poi proseguito Allegri in conferenza stampa - è buono. Poi ci sono gli screzi, dei momenti in cui c'è uno scambio di opinioni. Io sono abbastanza diretto nelle cose, ma lo dico sempre a fin di bene ai giocatori, perché poi i giocatori devono rendere in campo e devono sapere che hanno tutta la mia stima e fiducia, indipendentemente dalle discussioni che abbiamo. Paulo è arrivato dal Palermo che era un bambino, piano piano è cresciuto ed è diventato un grande giocatore. Ci sta in questi sette anni, non è il primo con cui ho discusso, con lui e con altri, quindi non c'è assolutamente nessun problema, le cose nascono e muoiono lì".

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