L'OPINIONE

Grazie a Gravi-gol il calcio riparte

Improvvisamente torna il sereno all'orizzonte del pallone

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La decisione del Consiglio Federale di far ripartire anche Serie B e Lega Pro è un passo verso il ritorno in campo. Tutto è accaduto in 24 ore. Il Comitato Tecnico Scientifico ha deciso il via libera agli allenamenti di gruppo, subito dopo il Ministro dello Sport Spadafora ha stabilito una data, il 28 maggio, per il via libera definitivo ma sembrava una decisione limitata alla Serie A. La Federazione ha invece ottenuto che tutto il calcio, con l’eccezione dei dilettanti, possa ripartire facendo slittare la chiusura ufficiale della stagione ad agosto. Si tratta di un grande successo politico e personale del Presidente della Figc Gabriele Gravina, che ha questo punto merita pienamente il soprannome di Gravi-gol.

E’ stato il primo dirigente a livello istituzionale a credere e a lottare per la ripresa del calcio in Italia. Anche nei momenti più difficili tra marzo e aprile quando parlare di calcio sembrava un assurdità. Ha dovuto combattere una battaglia esterna, a livello istituzionale (leggi governo) e una interna contro i vari avversari della ripartenza. Non ha mai polemizzato con nessuno anche nei momenti più difficili. Nessuno scontro con Spadafora (e questa è già una notizia), nessuna polemica con la Lega di Dal Pino (altro evento inconsueto), nessuna recriminazione per qualche uscita inattesa e rumorosa del Presidente del Coni Malagò.

Alla fine è riuscito nell’intento di dare scacco matto ad amici e nemici e si appresta a far ripartire i campionati. Ora sono tutti (calciatori, club, istituzioni sportive e politiche) all’angolo. La stagione riparte, i campionati finiscono, le classifiche avranno comunque il conforto del campo. Certo non è il calcio di prima del Covid 19 ma è anche un segnale necessario per il Paese che deve ripartire.

Due gli assi che Gravina ha calato sul tavolo. Se i contagi non risalgono sarà possibile riavviare e concludere per intero i campionati di Serie A (124 partite) e Serie B (100 partite). Se dovesse tornare l’emergenza coronavirus ci saranno i playoff : soluzione già decisa per la Serie C.

A questo punto i club, tutti i club, anche quelli meno favorevoli alla ripartenza dovranno convenire che la conclusione regolare della stagione è il male minore perché i playoff hanno troppe variabili “rischiose”.
Certo che se la situazione sanitaria dovesse precipitare e si determinasse un nuovo stop del campionato verranno congelate le classifiche.  E’ un ipotesi remota anche perché la Figc ha deciso che i campionati possono concludersi fino al 20 agosto.

Gravi-gol deve aspettare il vertice del 28 maggio con il governo per esultare. Ma intanto lui la sua prodezza l’ha già realizzata.

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