IL RACCONTO

Conte: "Inter mio capolavoro, non pensavo di lasciare: deluso dal cambio programmi"

L'ex tecnico nerazzurro ripercorre i momenti dell'addio dopo lo scudetto

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Il presente rappresenta una sfida grandissima, la più difficile in assoluto della sua carriera. Il passato recente, il suo capolavoro professionale. In una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport Antonio Conte parla degli obiettivi che si è prefissato al suo arrivo sulla panchina del Tottenham ma soprattutto torna sulla esperienza vincente all'Inter e sui motivi dell'addio al club nerazzurro: "Il biennio con l’Inter premiato con uno scudetto di cui nel tempo si capirà meglio la straordinarietà per la mole di lavoro svolta in soli due anni per vincerlo, abbattendo l’egemonia della Juve, aveva lasciato tante tossine da smaltire. Un lavoro totalizzante e durissimo, culminato nella gioia per il risultato raggiunto, ma anche nella grande delusione per il cambio di programmi e prospettive che hanno portato alla separazione".

Una lunga confessione in cui Conte spiega i motivi per cui ha scelto il Tottenham, analizzando le differenze tra la Premier (tattiche, fisiche, tecniche) e la Serie A. Ma anche uno sguardo più asettico sul nostro campionato, vaticinando una corsa a tre tra Napoli, Milan e Inter sino alla fine, con una chiusura, da ex ct, sulla nostra Nazionale impegnata a in primavera nei playoff mondiali. Per Conte l'Italia ce la farà, ce la deve fare, ma occhio al Portogallo, l'avversario assolutamente da evitare: una squadra forte e tecnica che non è solo Cristiano Ronaldo. Una sottolineatura, non casuale, sulla forza del collettivo, da sempre il fulcro del pensiero calcistico contiano.

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