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Champions, a Madrid scartano il biscotto anti-Inter: Zidane deve vincere per salvarsi

La sfida con il M'Galdbach passaggio chiave per il futuro del tecnico

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Al Real non devi solo vincere ma anche convincere. Da sempre. E  così se oltre a non riempire occhi, anima e cuore, anche i risultati sono deludenti, pure gli intoccabili perdono l'immunità guadagnata nel tempo. Zidane si scopre oggi pericolante: dopo il ko contro lo Shakhtar la sua panchina non è più salda e sicura, il suo futuro è incerto e legato a una qualificazione agli ottavi di Champions che non può non arrivare. La stampa spagnola, stamani, è pressochè unanime: la sfida contro il Borussia M'Gladbach del 9 dicembre, mercoledì prossimo, è decisiva. Perché se oggi come oggi Zizou non rischia l'esonero, nell'immediato almeno, è comunque sotto osservazione. Il paradosso del Real Madrid ora come ora è questo: nel girone più equilibrato e pazzo degli ultimi anni, i Blancos possono passare come primi o salutare mestamente da ultimi. Tutto e il contrario di tutto. Certo, la vittoria dell'Inter contro il Borussia ha consegnato al Real la possibilità di decidere autonomamente il proprio destino: se vince va avanti, se pareggia dipende invece tutto da Inter-Shakhtar. Se perde, ciao... Ecco perché in Spagna rifiutano l'ipotesi di "biscotto" ventilata qui da noi in chiave anti-Inter: la rifiutano perché non è innanzitutto  - scrivono - nelle corde del Real e perché in ogni caso in questa situazione è pericolosissimo, se non impossibile, fare calcoli a priori.

Detto questo, Zidane deve vincere e convincere perché anche l'umore del suo grande sponsor, il presidente Florentino Perez, sta volgendo al nero. Crisi di risultati (quarto posto in Liga con già 3 ko in 10 partite oltre alla situazione Champions già descritta), gestione dello spogliatoio non convincente e appoggio della piazza sempre più debole. Al netto dei tanti infortuni avuti, attenuante più che valida, dopo la sconfitta di ieri sera in Ucraina si è così arrivati a questo punto: per ora l'ipotesi esonero è esclusa (il tecnico francese ha fra l'altro dichiarato ieri sera che non prende in considerazione le dimissioni) ma la qualificazione agli ottavi di Champions sarà uno snodo cruciale. Sullo sfondo, ovviamente, già i volti dei possibili sostituti: c'è chi all'interno della società candida la bandiera Raul, ma il candidato più accreditato è Mauricio Pochettino.

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