"112 anni di Atalanta meritano un applauso, come i cinque studenti che la fondarono. Chissà se si immaginavano che si sarebbe fatta la storia". Incontrandosi coi giovani tifosi a Oriocenter, per rispondere alle loro domande scritte, l'allenatore dell'Atalanta Gian Piero Gasperini celebra il compleanno della società nerazzurra (poi fusasi con la Bergamasca nel 1920), datato 17 ottobre 1907 a opera di Eugenio Urio, Gino e Ferruccio Amati, Alessandro Forlini e Giovanni Roberti. "Stiamo sognando davvero, abbiamo ragazzi forti, una bellissima squadra. E anche un pubblico straordinario, inimitabile. Stiamo facendo cose bellissime da anni", ha aggiunto l'allenatore, replicando al cartello preparato da un bambino: 'Con Gasperini al comando è tutto vero... stiamo sognando'. Gasperini, prima di concedersi a foto e autografi ha anche elogiato la prima tranche dei lavori allo stadio di Bergamo: "Il primo gol sotto la nuova curva Nord è stato di Gosens col Lecce, ne dovranno venire altri. È un'opera d'arte, chissà che bello quando sarà finito tutto: sarà la terza attrazione di Bergamo, dopo le Mura Venete e l'aeroporto". Ancora, sulla cittadinanza onoraria recentemente accordatagli: "Sono negato col bergamasco, so dire soltanto 'mo'la mia' (non mollare mai, ndr), ma in genere lo capisco e non lo parlo. Sono orgoglioso di essere un cittadino onorario di Bergamo". Sul momento dei nerazzurri, poche parole: "La squadra piu' forte la incontreremo martedì prossimo, il Manchester City. Non abbiamo niente da perdere - chiude il Gasp -. Inizia un altro ciclo di sette partite in tre settimane di cui due in Champions. È molto impegnativo ma, per fare risultato, le difficoltà da affrontare sono del livello attuale".