Sulla mancata convocazione di Insigne e Berardi: "Scelte tecniche. Servono valori straordinari per questa maglia"
Conferenza stampa di Conte in vista delle amichevoli contro Belgio e Romania. Sulla mancata convocazione di Insigne e Berardi. "Servono valori straordinari per questa maglia, non bastano 2-3 gol - ha detto -. Quelle su Insigne e Berardi sono scelte tecniche". Capitolo Pirlo: "Andrà per i 37 anni e farò le mie valutazioni, ma devo guardarmi intorno e prendere in considerazione l'ipotesi che Pirlo possa non esserci più in Nazionale".
Le mie parole sulla maglia?
"Ho fatto il calciatore e so cosa vuol dire indossare la maglia azzurra e le emozioni che trasmette. Non capirne il valore non è giustificabile".
La mancata convocazioni di Insigne e Berardi legate a questo tema?
"Dalla mia prima conferenza da ct ho detto che avrei voluto una squadra che rendesse orgoglioso il popolo italiano. Volevo trasmettere emozioni positive, da parte di un gruppo che sentisse questa maglia come una seconda pelle. Al centro del nostro progetto c'è il gioco perché questo è fondamentale per centrare traguardo importanti. Non è il singolo ad essere importante. L'altro aspetto al centro del progetto c'è la moralità, con atteggiamenti dentro e fuori dal campo. Ho detto che avrei valutato la voglia di chi arriva qui. Sono parole che ho già detto, concetti che ho già espresso. C'è chi lo ha capito subito e chi invece ha avuto bisogno di tempo. Io non ascolto i venti del nord, del centro o del sud. Servono valori straordinari per questa maglia, non bastano due o tre gol. Detto questo quelle su Insigne e Berardi sono scelte tecniche".
Chi vincerà lo scudetto?
"E' una responsabilità che non mi sento di prendere. Anche perché la squadra additata potrebbe fare gli scongiuri. Ritrovare la Fiorentina in testa è uno stop importante per il calcio perché è la dimostrazione che quando si fanno le cose per bene in tutto e per tutto alla fine i risultati arrivano. Anche se si sembra meno attrezzati delle solite big. Mi sento in dovere di fare i complimenti alla Fiorentina come già avevo fatto. Poi ci sono Napoli e Roma che stanno facendo bene, la Juve e il Milan che stanno recuperando. E' un campionato che fa bene alla gente".
Quanto è difficile barcamenarsi tra le esigenze di un club e della Nazionale per un giovane?
"Prima il riferimento era sempre Balotelli, ora siamo migliorati ed è Insigne. Si tratta di un discorso generale fatto a inizio percorso. Vediamo la cosa bella di oggi, la convocazione di De Silvestri, che si è rotto un ginocchio per noi. Appena ho potuto l'ho convocato, se lo merita. Un altro riferimento è Verratti che ha giocato contro l'Azerbaigian in non perfette condizioni. Altri avrebbero alzato bandiera bianca. Voglio giocatori che diano il tutto per la maglia della Nazionale".
Ci sono queste due amichevoli e poi altre due prima dell'Europeo. Chi è qui ha un vantaggio rispetto a chi è rimasto a casa?
"Questo sicuramente, abbiamo fatto un percorso con un determinato gruppo e non posso non tenerne conto. Detto questo guarderò con attenzione quello che succederà. Okaka è l'esempio lampante, così come Cerci che aveva fatto parte di questo gruppo e ora sta giocando con continuità. Già oggi sono in difficoltà a pensare chi lasciare a casa da questo gruppo di ragazzi".
Creare un gruppo che faccia di tutto per il suo allenatore è un'arma in più?
"Certo, per fare cose straordinarie ci vogliono uomini straordinari"
Ci sarà mai un modello Italia visto dall'estero?
"Questo non lo so, sinceramente. Per i modelli c'è una data di inizio e ci vuole tempo per attecchire. Al centro del nostro progetto c'è il gioco, la volontà di fare calcio e che possa emozionare. E' il mio obiettivo e quello dei ragazzi e per il quale stiamo lavorando".
Per Pirlo e Giovinco può diventare un problema non giocare fino a marzo?
"Giovinco non è qui perché ha avuto una distorsione al ginocchio, altrimenti sarebbe qui nel gruppo. La mancata convocazione di Andrea era prevista, era più di due settimane che non giocava. C'è da parte mia il dovere di fare delle valutazioni. Andrea è un giocatore che stimo moltissimo, ma devo essere freddo nelle analisi. Andrà per i 37 e farò le mie valutazioni, ma devo guardarmi intorno e prendere in considerazione l'ipotesi che Pirlo possa non esserci più in Nazionale, sperando che a marzo le risposte siano importanti".
La gara con il Belgio
"E' prima nel ranking Fifa, a testimonianza della rapida crescita di questa squadra. Avremo di fronte un top team. Ho scelto questo tipo di amichevoli per testare la squadra e vedere a che punto siamo. Sono curioso di vedere cosa faremo contro il Belgio. Sarà una gara difficile".
Un suo pensiero sul Papa molto legato al mondo dello sport
"Ho avuto il piacere di incontrare Papa Francesco ed è stato molto bello. Mi piace molto, prende posizione e non è da tutti. Dispiace non essere presente alla Messa".
Lei sta seguendo la crescita di alcuni giovani dell'Under 21?
"Un occhio lo abbiamo sempre, anzi tutti e due. Se Bernardeschi dovesse continuare a giocare così lo terremo d'occhio di sicuro. Ci sono degli spazi aperti da qui a giugno, che devono essere occupati in maniera seria e a 360°".