TREKKING AVVENTURA

Elia Origoni: “Il traguardo è… una fregatura: il bello del viaggio è tutto quello che viene prima!”  

Il trentenne amante della natura varesino ha completato la sua avventura ecosostenibile lungo il Sentiero Italia del Cub Alpino Italiano.

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Ad otto mesi esatti dalla partenza da Santa Teresa in Gallura, Elia Origoni ha portato a termine il suo straordinario viaggio in solitaria integrale e continuativa sul Sentiero Italia CAI, il più lungo del mondo. Oltre 7200 chilometri percorsi dall’Outdoor Sentinel Lafuma rigorosamente a piedi, 350mila metri di dislivello ed una traversata in barca a remi di duecento miglia tra la Sardegna e la Sicilia. A fermarlo non è riuscita nemmeno la valanga che lo ha travolto lo scorso 28 maggio, costringendolo a spezzare in due parti la sua missione ecosostenibile.

Elia è tornato a casa, si è ripreso dall’infortunio e il 17 luglio ha ripreso da dove aveva lasciato, portando a termine il Sentiero di Italia CAI. Un’avventura nata dal suo desiderio di affrontare l’intero Sentiero Italia CAI in autonomia ed in solitaria, eliminando totalmente tutti i mezzi di trasporto inquinanti e non mossi dalla forza muscolare. Erano ventitré anni che nessuno riusciva in questa impresa. Ad accoglierlo presso il corner Lafuma di Mega Intersport a Martignacco (Udine) una community di appassionati di outdoor che vivono la natura in maniera rispettosa e responsabile. Ed è stato proprio in questa occasione che abbiamo chiesto ad Elia (da due anni Accompagnatore di Media Montagna nel Collegio Regionale Guide Alpine Lombardia) un resoconto-bilancio in esclusiva per Sportmediaset.it. Quelle che state per legge sono quindi le riflessioni finali del nostro “avventuriero delle terre alte”, come lui stesso si definisce.

Erano anni che sognavo di percorrere l’intero Sentiero Italia CAI, uno dei sentieri più lunghi al mondo (se non IL più lungo!) e forse anche il più difficile, come complessità generale. Un progetto che mi rimbalzava in testa dal 2015 e che finalmente sono riuscito ad intraprendere quest'anno.

Sono partito l’8 febbraio da Santa Teresa di Gallura, nel nord della Sardegna, e come obiettivo avevo quello di raggiungere Muggia, all’estremo orientale delle Alpi italiane. Il tutto seguendo il tracciato del Sentiero Italia CAI, un percorso escursionistico che attraversa le magnifiche Terre Alte d’Italia.

A spingermi in questo lungo viaggio, oltre che un pizzico di agonismo (essenziale in sfide di questo tipo), è la ricerca dell’essenza dell’avventura lungo sentieri poco esplorati, facendolo nel modo più ecosostenibile possibile. Come ambasciatore italiano del progetto Lafuma Outdoor Sentinels, durante il Sentiero Italia CAI mi sono impegnato a vivere la natura rispettando l’ambiente, cercando così di trasmettere a più persone possibili l’importanza di vivere la montagna in modo semplice e rispettoso, provando a riconnettersi ad essa per scoprirne il vero fascino.

Proprio per questo motivo, oltre che cercare di essere il più ecosostenibile possibile nei piccoli gesti e nelle scelte quotidiane ed in quella dei dei materiali e della strumentazione che mi sono portato appresso, ho voluto esserlo anche nel grande, eliminando completamente i mezzi di trasporto inquinanti. Arrivato infatti nel sud della Sardegna - dopo aver camminato per venti giorni tra il Supramonte ed il Gennargentu - ho affrontato il mare aperto da Villasimius a Trapani su di una barca a remi: la prima volta per me in mare aperto, che mi ha lasciato tante belle sensazioni, tra onde alte più di due metri e stellate infinite di notte, quando il mare era completamente nero, per rivedere la terraferma dopo duecento miglia marine (circa quattrocento chilometri) e cento ore di navigazione, senza contatti umani.

Ad accogliermi a Trapani la Lega Navale ed il Club Alpino Italiano, oltre a tante persone che mi hanno fatto vivere la Sicilia nel modo più accogliente possibile, passando per le innevate Madonie, i Nebrodi, l’Etna ed i Peloritani. Sempre a remi ho poi attraversato lo stretto di Messina, aiutato dalla Canottieri Peloro e dalla FIC (Federazione Italiana Canottaggio), sbarcando così nell’Italia continentale.

Una fredda primavera mi ha accompagnato lungo tutto l’Appennino, esplorando boschi, foreste, e scalando le alte montagne abruzzesi. Giunto poi in Emilia Romagna, proprio quando il caldo stava finalmente arrivando, un brutto incidente mi ha colpito. Sono stato travolto da una slavina: neve pesante, primaverile che - proprio per le temperature in aumento - ha deciso di staccarsi qualche decina di metri sopra di me, travolgendomi. Fortunatamente, dopo più di tre ore a scavare nella neve, sono riuscito a tirarmi fuori da solo ed a chiamare i soccorsi, per poi ritrovarmi in ospedale con tre costole rotte e vari traumi alle gambe, ma fortunatamente nulla di rotto. Così, dopo dieci giorni nel letto dell’ospedale di Castelnuovo ne’ Monti (Reggio Emilia), di cui i primi cinque senza riuscire a muovere le gambe, sono tornato a casa.

Fisioterapia, esami, esercizi, riabilitazione. Ho sfruttato ogni singolo istante per riuscire a riprendere la forma fisica che la neve mi ha portato via in pochi minuti. Continuavo infatti a sognare di tornare ad allacciare gli scarponi ed a mettere lo zaino in spalla, per riprendere il viaggio là dove si era brutalmente interrotto. Ci è voluto più di un mese ed intanto metà dell’estate era volata via. La volontà e la determinazione però erano intatte. Ho studiato per bene chilometri e tempistiche, per riuscire ad essere sicuro di superare le alte quote alpine prima della… prima neve autunnale.

Ho dovuto inizialmente combattere con dolori e fitte alle gambe che pian piano si sono alleviati, senza però mai sparire del tutto. I primi importanti dislivelli sulle Alpi mi spaventavano abbastanza. Non sapevo come il corpo e le gambe avrebbero reagito. Paure subito scavalcate - assieme ai primi colli alpini - per poi attraversare in serenità Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto. Arrivando infine in Friuli-Venezia Giulia, giusto in tempo per voltarmi e vedere imbiancarsi con la prima neve le montagne appena superate.

Dopo esattamente otto mesi di viaggio, sabato 9 ottobre sono giunto a toccare il mare a Muggia, presso il porticciolo del Lazzaretto, dove a accogliermi ho trovato amici, parenti ed il presidente del CAI del Friuli-Venezia Giulia. Ora è tempo di festeggiare,  togliere lo zaino dalle spalle e dedicarsi alle tante persone che per mesi mi sono state accanto in questa lunga avventura. La testa finalmente sgombra dai pensieri, senza dimenticare però che quel traguardo (tanto sognato nei mesi precedenti) è stato anche un po’ una… fregatura: perché ti rendi conto solo in quel momento che il bello del viaggio è stato prima.

L’idea che stava dietro alla mia impresa era semplice: gambe, zaino, tenda, voglia di impegnarsi in maniera concreta e sporcarsi le mani per mostrare come anche un viaggio In solitaria e con poco peso sulle spalle può essere affrontato rispettando l’ambiente. I miei scarponi hanno pestato asfalto, strade sterrate, mulattiere, sentieri di montagna per oltre settemila chilometri. Ho camminato sotto il sole, la pioggia battente, la neve e anche la grandine e sono entusiasta di averlo fatto anche in veste di Outdoor Sentinels Lafuma, una community di cui condivido a pieno i valori. Fin da piccolo mi è stato insegnato ad ammirare la natura, amarla e rispettarla nel profondo. Unirmi alle Lafuma Outdoor Sentinels rafforza questo mio impegno, quello di educare a vivere la montagna in maniera sostenibile e consapevole.

Antonio Montani, vicepresidente generale del Club Alpino Italiano e responsabile del progetto Sentiero Italia CAI:

“Erano ventitré anni che nessuno riusciva in questa impresa. Elia è oggi testimone della bellezza del Sentiero Italia e del fatto che questo viaggio - anche preso a piccoli pezzi - può rappresentare non solo una scoperta culturale e ambientale ed una grande avventura. Il Sentiero Italia CAI è infatti destinato a tutti, anche a chi desidera cimentarsi in un’impresa atletica e ama camminare in montagna. Elia ha affrontato il percorso con cartine alla mano: un modo romantico di andare per monti che dimostra peraltro come la segnaletica sia ormai presente praticamente ovunque lungo il Sentiero”. 

Hervé Locatelli, direttore commerciale Millet Mountain Group per il Sud Europa:

“Siamo orgogliosi di aver supportato Elia Origoni in questa avventura, che abbia scelto i nostri capi ultra leggeri, tecnici, altamente funzionali apprezzando particolarmente quelli della collezione Lafuma Limited Emission, capi di eco-design realizzati utilizzando materiali riciclati per minimizzare le emissioni di carbonio. Siamo felici che Elia sia entrato nella community Lafuma Outdoor Sentinels! Con questa sua avventura lungo il Sentiero Italia CAI ha sensibilizzato un grande numero di persone sull’amore per la natura e il suo rispetto, che si traduce in piccoli gesti, piccoli passi e buone pratiche ambientali. Con il programma Lafuma Outdoor Sentinels vogliamo rafforzare il nostro impegno sul campo, incoraggiando la nostra community ad agire anche localmente, ciascuno al proprio livello, dando spazio nelle proprie attività outdoor alla protezione delle aree naturali e sensibilizzando su questi temi”. 

 

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