Intervista esclusiva alla mezzofondista azzurra divisa tra la preparazione per gli eurocross di dicembre e la tesi universitaria
di Ferdinando Savarese© Getty Images
Nadia Battocletti ha definitivamente confermato come la sua dimensione internazionale abbia raggiunto quella delle più grandi interpreti mondiali del mezzofondo prolungato, grazie in particolare alle due fantastiche medaglie conquistate nei mondiali di Tokyo sui 10.000 metri argento, e 5.000 metri bronzo, in una lunga stagione 2025 che l'ha vista anche dominare nei due più importanti appuntamenti europei disputati, quali i campionati sui 10 km in strada di Lovanio in Belgio, e i 5.000 metri dei campionati continentali a squadre di Madrid, con adesso l'ultimo obiettivo rappresentato dagli eurocross di Lagoa in Portogallo del prossimo 14 dicembre.
La 25enne atleta di Cles in provincia di Trento rappresenta la perfetta fusione del talento con la dedizione straordinaria all'allenamento, il primo frutto dei geni ereditati dai genitori quali il padre Giuliano, suo allenatore da sempre e a sua volta specialista del mezzofondo prolungato nonché delle distanze più lunghe sino alla maratona, e la mamma Jawhara Saddougui in gioventù mezzofondista veloce quando viveva in Marocco, l'altro di una volontà ferrea che l'ha da anni portata anche a seguire un impegnativo corso di laurea in Ingegneria e Architettura che concluderà nei prossimi mesi.
La sua è una vita in continua corsa a 360 gradi, tra allenamenti, studio e tantissimi impegni sociali di ogni genere, un esempio straordinario per tutti di come si debba affrontare al meglio uno sport agonistico, ma soprattutto per i giovanissimi che la seguono con infinito affetto e sognano un giorno di diventare come lei.
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Nadia, dopo la fantastica stagione 2024 poteva essere difficile confermarsi e invece sei riuscita anche a fare meglio, dimostrando di non soffrire minimamente la pressione di tutti gli occhi addosso. Come si riesce a essere così forti di testa?
"La mia forza mentale nasce dalla consapevolezza di sapere che le mie gambe girano nel modo che voglio per farmi sentire sicura, perché poi ovviamente la testa da sola non basterebbe ma è chiaro quanto sia importante, per cui alleno insieme all'aspetto fisico anche quello mentale per essere sempre pronta a dare il meglio delle mie possibilità".
Ormai non è una più una sorpresa il fatto che gareggi praticamente tutto l'anno su ogni superficie e sempre ai massimi livelli. In questa perfetta programmazione ti affidi solo alla decisione di altri o ci metti anche del tuo?
"Io penso solamente a correre, allenandomi con il massimo impegno ma seguendo totalmente le indicazioni del mio allenatore, mio padre Giuliano, per cui spetta ovviamente a lui ogni decisione in merito anche agli obiettivi agonistici sui cui puntare in ogni stagione, e a quali gare eventuali di passaggio per arrivarci nella condizione ideale".
Tra vittorie, podi prestigiosi e primati quale consideri il momento più emozionante di questo 2025?
"Ogni risultato, sia esso una vittoria, un podio o un primato è sempre una grande emozione, ma in questo anno il momento per me più significativo è stato l'argento sui 10.000 metri di Tokyo, grazie al quale ho di fatto confermato il piazzamento delle Olimpiadi di Parigi sulla stessa distanza, dandomi l'ulteriore spinta per riuscire a ottenere anche il bronzo sui 5.000".
Nel corso dei recenti mondiali di Tokyo, oltre alla straordinaria atleta che sei, hai dimostrato anche un enorme spirito di squadra in particolare con Larissa Iapichino ricordandole come le tue lacrime versate dopo Budapest 2023 fossero state determinanti per la tua definitiva esplosione agonistica. Confermi che quello sia stato il momento decisivo?
"Sicuramente si. La delusione nei mondiali di Budapest 2023 è stato un passaggio fondamentale nella mia testa per farmi diventare un'atleta completa, facendomi capire che dovevo dedicarmi alla mia attività agonistica con una dedizione ancor maggiore".
In una recente intervista Beatrice Chebet ha dichiarato che prima o poi vincerai una grande manifestazione mondiale. Ti ha fatto piacere?
"Si è parlato tanto negli ultimi giorni di queste dichiarazioni di Beatrice e sicuramente sono felice della stima che una straordinaria campionessa quale lei è abbia per me, ma lo sono ancor di più per il fatto che me lo abbia anche detto di persona a Tokyo e questo per me è ancora più importante".
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I tuoi intensi allenamenti non ti hanno mai impedito di frequentare la facoltà universitaria di ingegneria e architettura che segui dal 2019 a Trento, per cui si sono spesso svolti in orari quasi impossibili, la mattina presto o la sera. L'imminente fine di tale percorso universitario potrà in qualche modo migliorare ulteriormente la qualità della tua preparazione?
"A breve in effetti finirà definitivamente il mio percorso accademico, anche se di fatto questi sono i mesi più difficili in quanto sto preparando la tesi, per cui dopo mi sentirò molto più leggera e pronta a viaggiare un po' di più al fine di sperimentare ulteriori aspetti tecnici. La chiusura del capitolo universitario sarà quindi semplicemente un'apertura ancor maggiore di quello sportivo".
Hai dichiarato di non seguire un'alimentazione particolare. Ti affidi quindi solo alla genetica?
"In effetti non seguo un regime alimentare particolare ma solo una tradizionale dieta mediterranea molto simile a quella di tutti gli italiani".
Dopo Tokyo sei già tornata in gara ma il tuo ultimo obiettivo del 2025 saranno certamente gli Eurocross di Lagoa. Sarai al via anche alla Cinque Mulini del prossimo 23 novembre?
"Quest'anno non parteciperò alla Cinque Mulini ma farò altre due gare di preparazione per gli Eurocross, in Spagna ma ancora da definire in funzione appunto dell'appuntamento europeo in Portogallo del 14 dicembre prossimo".
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Nell'ottica della perfetta programmazione che sempre contraddistingue il tuo percorso agonistico, avete già pensato quali possano essere gli obiettivi principali del 2026?
"In questo momento è ancora presto per fare dei programmi precisi, ma sicuramente uno degli obiettivi saranno i campionati europei di Birmingham in agosto, poi quasi certamente punterò ancora una volta agli eurocross che si svolgeranno a dicembre e per il resto vedremo".
Quest'anno hai anche corso una volta i 1500 metri sfiorando il record italiano. La sensazione è che, per la tua notevole velocità di base, potresti ottenere risultati altrettanto straordinari, e d'altra parte nel 2024 ci volevi anche puntare salvo poi essere frenata da qualche problema fisico. L'idea di dedicarcisi maggiormente è ormai definitivamente sfumata?
"Assolutamente no, quest'anno era veramente complicato potersi concentrare sui 1.500 in quanto c'erano obiettivi ben precisi sui 5.000 e 10.000, e nel mezzofondo non si può preparare tutto considerando poi gli altri impegni agonistici in strada sempre su 5 e 10 km, ma il 2026 sarà un anno diverso e non escludo di poter finalizzare al meglio qualche gara proprio sui 1.500 metri".
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