Un'egemonia testimoniata anche dai numeri: settima vittoria consecutiva tra gare standard e gare sprint, cifra che lo avvicina al record di Neil Hodgson, che nel 2003 conquistò le prime 9 gare di fila. Una superiorità che ha messo in imbarazzo anche la FIM, tanto che si parla di una riduzione dei giri motore a partire dal weekend di Assen, quando la federazione potrà intervenire allo scopo di migliorare gli equilibri in pista.
Alle spalle di Alvaro, in ogni caso, non è mancato lo spettacolo. A incendiare la gara sono stati soprattutto Jonathan Rea, Alex Lowes e un redivivo Chaz Davies, apparso finalmente anche lui competitivo in sella alla Ducati ufficiale. Alla fine nel gruppetto degli "umani" l'ha spuntata il campione in carica, che si è consolato con il settimo 2° posto consecutivo e con un distacco in classifica da Bautista che, nonostante tutto, rimane contenuto. Per il gallese la soddisfazione di un podio che gli mancava da 10 manches, arrivato nonostante il brivido per un contatto nel finale con la Ducati Goeleven di Laverty (che ha avuto la peggio finendo nella ghiaia).
Gara un po' più in ombra, invece, per le Yamaha: Lowes si è dovuto accontentare del 4° posto, mentre Van der Mark ha chiuso 6° alle spalle di un ottimo Tom Sykes su BMW. Settima piazza per Cortese con la Yamaha del team GRT, mentre è stata una Gara 1 da dimenticare per Marco Melandri, che ha chiuso 12°, ultima delle R1 in pista.