MOTORI USA

McLaren Indycar, tris di campioni

La McLaren pensa ad un tris di stelle per il proprio impegno americano post-pandemia. Alonso già arruolato, Button e Johnson nella wishlist della storica scuderia inglese

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La stagione motoristica americana è sospesa come nel resto del mondo ma il team Arrow Mclaren SP lavora sulla ripresa dell'attività, per quanto al momento parecchio ipotetica ... Puntando alla 500 Miglia di Indianapolis in programma il penultimo weekend di agosto con Fernando Alonso e alla possibilità di mettere in pista due altri campioni dal passato vincente ma al tempo stesso ancora ... parecchio restii a vivere di ricordi: Jenson Button e Jimmie Johnson!

Il binomio Alonso-McLaren non e una novità nella Indy 500. Al volante della Dallara-Honda schierata dalla Casa britannica e gestita in pista da Andretti Autosport, lo spagnolo debuttò sullo Speedway nel 2017 con una performance tutta in ascesa (ventisette giri al comando), arrivando a lottare per la vittoria fino al cedimento del motore Honda, ad una ventina di giri dalla bandiera a scacchi. quando Fernando occupava la settima posizione .Molto amaro il bis del 2019, per la verità solo sfiorato: un clamorosa qualificazione mancata, a causa di peripezie varie ed assortite, tra incidenti e problemi nella gestione della Dallara affidata alle "cure" del team Carlin. Un'onta che deve avere motivato parecchio l'ex ferrarista e  laMcLaren stessa a tornare a Indy per cancellarne anche solo la memoria.

Se ne parla comunque (da programma attuale) alla fine di agosto, visto che la pandemia ha "stoppat" il via della serie Indycar e rimandato la 500 Miglia appunto alla parte finale dell'estate. A Indianapolis tra l'altro Alonso (che quest'anno, non va dimenticato, ha pure esordito nella Dakar "araba" sulla Toyota con un buon 13esimo posto) potrebbe recarsi già ai primi di luglio per il GP di Indy sul circuito stradale: con tutti i "se" e i "ma" imposti dall'emergenza sanitaria.

In prospettiva, la terza Arrow McLaren (i due piloti "regolari" sono lo yankee Oliver Askew ed il messicano Pato O'Ward) fa gola a due altri big del motorsport a livello globale: Jenson Button e Jimmie Johson. Il primo, campione del mondo F.1 nel 2009 con la Brawn GP, era in trattative con Zak Brown (CEO di McLaren Racing) per scendere in pista già quest'anno ma la pandemia ha di fatto stampato un gigantesco punto di domanda sul ritorno alle gare di Button che nel caso (anche se non in contemporanea) tornerebbe a fare squadra con Alonso, suo team mate alla McLaren nel 2015 e nel 2016, e che Button aveva sostituito nel GP di Montecarlo del 2017, quando lo spagnolo aveva appunto corso la 500 Miglia. 

Per quanto riguarda invece Johnson, il californiano sette volte campione NASCAR affronta quest'anno la sua ultima stagione con le stock cars (si sono corse quattro prove, ad iniziare dalla Daytona 500, prima dello stop) ma non è ancora pronto al ritiro definitivo. Per lui, basta stagioni da trentotto e passa weekend in pista, basta ovali. Invece, la "pazza idea" di provarci con le monoposto Indycar (e la McLaren) sui circuiti stradali e cittadini. Bella dimostrazione di voglia di correre ancora, di mettersi alla prova dopo diciannove stagione consecutive nella NASCAR, quasi tutte ai massimi livelli.

Sta di fatto che  l'emergenza sanitaria ha bloccato tutto, compresa la possibilità (per Johson e Button, soprattutto) di svolgere qualche indispensabile test prima del debutto nel weekend di gara. E se per Alonso il sogno Indy 500 quest'anno continua a restare in piedi, per gli altri due ormai il focus è sul 2021. Ma fa bene anche solo parlarne e pensarci. Visto che si tratta comunque di progetti parecchio impegnativi, da preparare con la massima cura.

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