DAKAR 2020

Dakar 2020: Sainz campione per la terza volta a 57 anni, Brabec trionfa tra le moto  

Allo spagnolo basta il sesto posto nell'ultima tappa, vinta da Al-Attiyah. Ottima quarta posizione per Alonso, Cornejo Florimo fa sua l'ultima tappa tra le due ruote

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La Dakar torna a parlare spagnolo e lo fa grazie a Carlos Sainz, che a 57 anni trionfa per la terza volta nella Maratona del Deserto, mantenendo il cospicuo vantaggio in classifica su Nasser Al-Attiyah e Stéphane Peterhansel nell'ultima tappa, la Haradh-Qiddiya (262 km di cui 167 di speciale). Bene Fernando Alonso, quarto al traguardo dietro ad Al-Attiyah, Seaidan e Terranova. Tra le moto, tappa a Jose Ignacio Cornejo Florimo e titolo a Ricky Brabec.

AUTO
El Matador ha matato tutti per la terza volta: dopo i successi nel 2010 e nel 2018, Carlos Sainz fa sua anche la Dakar 2020, corsa in Arabia Saudita. Non che ci fossero molti dubbi alla vigilia, soprattutto dopo l'accorciamento della 12esima e ultima tappa ai soli 167 km di prova speciale. Il pilota della Mini ha gioco facile a gestire i 10' di vantaggio in classifica generale e può permettersi di non spingere nella Haradh-Qiddiya. Arriverà a 3'56” dal leader di giornata, quel Nasser Al-Attiyah che l'anno scorso festeggiava e che invece deve cedere lo scettro al veterano spagnolo, con cui si congratula al traguardo. Il qatariota si deve accontentare della seconda piazza (+6'21”), avendo dato 3'31” a Stéphane Peterhansel: Mr. Dakar finisce dunque terzo in classifica generale (+9'58”).

La tappa vede le ottime prestazioni di Yasir Seaidan, secondo a 1'32”, Orlando Terranova, terzo a 3'16” e soprattutto di Fernando Alonso. L'asturiano è quarto al traguardo con 3'25” di ritardo, chiudendo al 13esimo posto una corsa che lo ha visto protagonista nel bene e nel male, tra ottimi piazzamenti e qualche episodio sfortunato di troppo, come la rottura della sospensione nella seconda tappa o il cappottamento nella decima.

MOTO
Era solo una formalità per Ricky Brabec, che dopo il 167esimo km di speciale può finalmente dire di essere il primo statunitense a vincere la Maratona del Deserto. Un successo storico, anche perché pone fine a 18 anni di monologo Ktm e riporta Honda al trionfo nella corsa più dura del mondo: l'ultimo a riuscirci fu Gilles Lalay, addirittura nel 1989. Il californiano, classe 1991, deve solo amministrare il largo vantaggio su Pablo Quintanilla, poco gli importa la vittoria di tappa che va al compagno di squadra Jose Ignacio Cornejo Florimo. Il cileno precede il nuovo campione di 53”.

Dietro le Ktm, a sancire il passaggio di testimone: terzo Toby Price (+2'25”), quarto Luciano Benavides (+3'09”) davanti a Quintanilla (+3'23”). Il pilota della Husqvarna accusa 16'26” di ritardo da Brabec in classifica generale, ma riesce a precedere Price: l'australiano, campione uscente, chiude al terzo posto, a 24'06” dallo statunitense. Ancora nella top 20 di tappa le Solarys di Jacopo Cerutti (15esimo a +6'27”) e Maurizio Gerini (20esimo a +7'55”).

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