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L'INTERVISTA

Pellegrino in esclusiva: "Il Parma è casa. Faccio il fantacalcio e al Mondiale vorrei..."

Mateo Pellegrino, attaccante de Parma, si è raccontato in esclusiva a SportMediaset alla nostra Marialuisa Jacobelli

04 Dic 2025 - 10:02
06:05 

Ciao Mateo, come stai e come sta andando questa stagione? 
Ciao, molto bene, bene in generale. La stagione sta ancora cominciando, dobbiamo migliorare, fare tante cose meglio di quello che stiamo facendo, però per me andrà bene, stiamo migliorando in tanti aspetti. Sono contento, so che possiamo fare meglio, però sono contento.

L'italiano direi già molto bene, come ti sta ambientando a Parma che sei arrivato a gennaio?
L'italiano bene, devo migliorarlo ancora, faccio un po' di fatica a parlarlo.A Parma mi trovo benissimo, sono arrivato a fine gennaio, l'ambientamento è andato bene e mi trovo molto bene in questa città. 

Che differenze e che similitudini hai trovato tra il calcio italiano e argentino? 
Ci sono tante differenze, qua è molto più tattico, si preparano molto di più le partite, soprattutto nel lavoro tattico, lì in Argentina invece è più una guerra, molta lotta nella partita. Sono questel e differenze più importanti che vedo.

Il Parma ha avuto grandi attaccanti argentini, ti senti pronto per diventare il nuovo Crespo?
Il paragone mi sembra un po' troppo, perché lui ha fatto tantissimo, non solo nel Parma, ma nelle altre squadre anche. Però sì, io provo a fare il meglio ogni giorno e dopo vediamo cosa diventerò. 

Il Parma è la squadra più giovane della Serie A, con l'allenatore più giovane, Cuesta, cosa può darvi in più in questa cosa? 
In più che abbiamo una voglia incredibile, voglia di imparare, di migliorare ogni giorno, perché come hai detto siamo giovani, però è vero anche che a volte manca un po' quell'esperienza per chiudere le partite per esempio, o la maniera di affrontarla, però l'importante è quello, che abbiamo voglia di imparare e migliorare ogni giorno.

Tu hai esordito a Parma con Chivu, che adesso è all'Inter, ora c'è mister Cuesta che non ti toglie mai dal campo, cosa hanno in comune loro due?
In comune non tanto, sono grandissime persone tutte e due,nel modo di lavorare sono molto diversi in aspetto tattico e in aspetto personale anche, però in comune hanno quello, che sono tutti e due grandissime persone. 

Chivu l'avevi già visto pronto per una big? 
Il mister con noi è stato bravissimo e come ho detto prima, lui è una grandissima persona, dopo se era pronto per una big, lo sa lui, ma niente, qua è stato molto bene. 

Hai il doppio passaporto, la Spagna ti ha messo nel mirino per il Mondiale 2026, tu accetteresti la Spagna o l'Argentina?
Io, se sono sincero, oggi mi focalizzo sul Parma, perché manca ancora per il Mondiale, provo a fare il meglio, ancora non mi hanno chiamato da nessuna nazionale, quindi devo ancora lavorare e migliorare ogni giorno, che è l'importante e dopo si verrà cosa faccio.

Ok, non è ancora deciso quindi?
No, no.

Più volte hai ripetuto quando non sia stato facile crescere con il cognome di tuo padre, pensi di essere riuscito a scrollarti un po' di dosso tutte le etichette? 
Sì, perché non è stato facile, però è stato bello, non è che era tutto negativo, all'inizio non è stato semplice, ma con il tempo in campo ho fatto vedere quello che potevo dare. 

C'è stato un momento nel tuo percorso in cui hai pensato di lasciare tutto proprio per via di tuo padre? 
No, no, mai, perché io ho sempre avuto in testa quello che volevo fare, fare il calciatore, vivere la vita del mio sogno, quindi come avevo quello in testa sono andato avanti.

Sappiamo che fai tanta meditazione, fai anche yoga? 
No, yoga no, meditazione.

In cosa ti aiuta e chi ti ha suggerito questa strada?
Me l'aveva suggerito mio fratello, 4-5 anni fa e ho cominciato così perché lui me l'aveva detto e piano piano ho visto che mi aiutava tanto, non solo per giocare ma nella vita in generale.

La fai tutti i giorni?
Tutti i giorni, sì.

Un tuo sogno?
Ne ho tanti. Adesso giocare il Mondiale, ti potrei dire.

In Coppa Italia sfidate il Bologna nel derby emiliano, vi sentite pronti?
Sì, certo, siamo pronti e faremo tutto il possibile per vincere.

Tu sai che in Italia c'è un gioco che si chiama fantacalcio?
Sì, lo so. 

Lo fai? 
Sì, giochiamo con un paio di compagni.

Tu ti sei messo in squadra?
No, perché mi ha comprato un compagno, non ricordo chi ma spero di fare più punti possibili per loro, così sono contenti.