LA RECENSIONE

The Witcher 3: Wild Hunt è un gioiello anche su Switch

Lo strigo Geralt di Rivia ha conquistato la console di Nintendo con la Complete Edition della sua terza avventura

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The Witcher 3: Wild Hunt è la conferma che anche su Nintendo Switch il porting di giochi di alto livello hanno diritto di cittadinanza. Anzi, in occasioni come questa meritano pure una medaglia al valor... ludico. Scherzi a parte, da questa nostre breve introduzione è facile capire quanto ci sia piaciuto il titolo che CD Projekt Red e Saber Interactive hanno voluto portare anche sulla console ibrida della Grande N a quattro anni dall'uscita sulla concorrenza. Soprattutto ci ha conquistato in versione portatile.

Per chi non lo conoscesse, The Witcher 3: Wild Hunt è una multipremiata avventura a mondo aperto in giocatore singolo, con una storia emozionante e intensa ambientata in un universo dark fantasy. Nei panni di Geralt di Rivia, uno strigo cacciatore di mostri mercenario, dovrete trovare una ragazza, Ciri, considerata come una figlia e oggetto di una profezia, un’arma vivente in grado di alterare la forma del mondo e sconfiggere la Caccia Selvaggia. A vostra disposizione avrete tutti gli strumenti del mestiere del caso: spade affilate, pozioni letali, balestre e potenti magie. Lo stretto necessario, insomma, per attraversare un continente devastato dalla guerra e infestato da creature spaventose.

Su Switch arriva in una Complete Edition che include il gioco base e tutti i contenuti aggiuntivi rilasciati: due enormi espansioni (Hearts of Stone e Blood and Wine) e 16 DLC gratuiti per un totale di oltre 150 ore di puro divertimento di cui più di trenta per portare a termine l'avventura principale. Inoltre, nell'edizione retail sono compresi anche degli adesivi, una mappa del mondo di gioco e il libretto The Witcher Universe: Compendium.

Per quanto riguarda la nostra prova, togliamoci subito il dente. Per portare un gioco come The Witcher 3 su Switch, la parola d'ordine è stata compromessi. Accettabili, ma pur sempre compromessi. Dal punto di vista tecnico ed estetico, infatti, il gioco è enorme, con tanti elementi e un open world sconfinato. Per questo, la risoluzione è stata spinta ai minimi termini (dai 540p ai 720p in base alla versione), ma, nonostante ciò, in modalità handheld, continua a fare la sua bella figura. Certo, la riduzione dei dettagli e della qualità grafica delle ambientazioni e dei personaggi è evidente, c'è un senso di sfocatura generale, ma il framerate se la cava con dignità e soffre raramente di qualche calo di troppo. Tutto questo, però, su uno schermo da sei pollici si nota ben poco. E c'è pure qualche chicca che non ci saremmo aspettati di vedere, come ad esempio la bella esecuzione dei piani d'acqua.

A contrasto di qualche limite tecnico, e non è certo poco, la giocabilità resta elevatissima (nonostante un sistema di combattimento non proprio amichevole) e a volte ci si sorprende di avere per le mani e non su un grande schermo uno dei migliori rpg ancora in circolazione. Con le sue sotto trame avvincenti, la caccia ai mostri più spaventosi e la ricerca dei bottini sparsi per il territorio. Senza dimenticare i due DLC, che da soli costituiscono in pratica altrettanti giochi a sé stanti. Insomma, Switch è stata capace di restituire tutto il feeling magnetico di The Witcher 3: Wild Hunt ed è questa la cosa più importante. Godetevelo.

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