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Doom Eternal: impugnate la vostra Switch e andate all'Inferno a caccia di demoni

Abbiamo provato la versione per l'ibrida di Nintendo dello sparatutto in prima persona, scoprendo un piccolo capolavoro

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La più bella sorpresa di Natale ai possessori di Nintendo Switch l'ha sicuramente fatta Bethesda. Perché, dopo mesi di silenzio e qualche preoccupazione, è arrivata proprio in questi giorni la versione del celebratissimo Doom Eternal per la console ibrida di Kyoto. Sviluppato da id Software in collaborazione con i ragazzi di Panic Button, già capaci di realizzare le ottime conversioni di DOOM (2016), Wolfenstein II: The New Colossus, e Wolfenstein: Youngblood, Doom Eternal è uno sparatutto in prima persone ambientato nel futuro, in cui il protagonista va a caccia di demoni sputati fuori dall'Inferno. Armato di lanciafiamme da spalla, lama da polso, armi da fuoco potenziate, nuove abilità e tanto altro ancora.

Rispetto alle altre console, poi, su Switch è stata aggiunta un’opzione che consente di sfruttare la funzione giroscopica dei controller Joy-Con, che può essere usata insieme allo stick per una perfetta combinazione di immersione e precisione. E' prevista anche la modalità Battlemode, un multiplayer online 2 contro 1, in cui uno Slayer agguerritissimo affronta due demoni controllati da altrettanti giocatori in intensi combattimenti al meglio dei cinque round. Un piatto ricco, che abbiamo avuto modo di testare con grande attenzione, sicuri di non rimanere delusi. E infatti, lo diciamo subito, questo Doom Eternal per Switch non ha nulla da invidiare alle versioni per le altre console e per PC uscite ai inizio anno, al netto delle differenze di hardware tra le varie macchine.  L'ultimo capitolo della serie, prevede battaglie frenetiche accompagnate da ricche sezioni in stile platform, in cui serve essere aggressivi sin dal primo istante: nei panni del vostro Doom Slayer dovrete gettarvi nella mischia senza paura, lasciando da parte ogni sorta di tatticismo non richiesto.

Ma come se la cava tecnicamente questo FPS? Panic Button ha realizzato un piccolo capolavoro di ottimizzazione, grazie a cui i necessari compromessi non sono ricaduti sull'esperienza di gioco. L'abbassamento generale delle texture, combinato con il passaggio ai 30 fotogrammi al secondo e con l'utilizzo della risoluzione adattiva, non ha minimamente inficiato il feeling generale. La fluidità è sempre costante e l'azione resta impeccabile nella sua frenesia nonostante la presenza di mappe davvero vaste e un numero maggiore di nemici sullo schermo rispetto al 2016. Impeccabile e sfruttato al 100% il comparto audio, che comprende anche una colonna sonora davvero coinvolgente.

Il tutto senza intaccare le fasi di caricamento, assolutamente nella norma. Tutti elementi che confermano come questo porting sia stato pensato come un prodotto di alto livello, non per riempire un vuoto in tutta fretta, ma per generare degli introiti sfruttando il successo planetario del best seller di Nintendo. Senza badare a spese e a dimensioni, come confermano anche i quasi 20 GB richiesti per scaricare il gioco, previsto solo in versione digitale (peccato).

Qualche dubbio si poteva avere sulla fruibilità di un first person shooter con il solo stick dei Joy-Con. Invece, grazie all'utilizzo del giroscopio, anche la fase di mira, prevista sia in modalità portatile, sia docked, ha fatto centro nel vero senso della parola. Sparare non è mai stato così appagante e preciso su Switch, soprattutto in un titolo in cui non si ha certo tempo da perdere con i controlli. E anche l'hd rumble è ben sfruttato.
In attesa di sapere se e quando arriverà il primo DLC, The Ancient Gods Parte 1, anche in questo caso è previsto il pacchetto completo dei contenuti, con una campagna da circa 20 ore e un multiplayer per sfide online che fa da gustoso contorno (ma niente più). Insomma, se il vostro spirito natalizio di questo disastroso 2020 ribolle di negatività e avete una Nintendo Switch, allora avete trovato il modo giusto per sfogarvi.

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