L'irlandese a 29 anni festeggia il secondo Mondiale consecutivo. Ma già all'esordio...
A 29 anni Jonathan Rea tocca l'apice della sua carriera con il secondo titolo consecutivo. La sua maturazione come pilota incrociata con la scelta nel 2015 di salire in sella alla Kawasaki hanno dato vita al nuovo dominatore della Superbike. Ma Johnny, britannico dell'Irlanda del Nord, la sua velocità in pista l'ha mostrata fin da giovane quando, dopo aver lottato nei campionati nazionali, è approdato in Supersport.
E' la Honda del team Ten Kate ad adottarlo nel 2008 e il 21enne Rea risponde presente con tre vittorie in stagione e il secondo posto finale. Un inizio sprint che fa drizzare le antenne ai team manager della Superbike. Così a fine stagione viene premiato con l'esordio nella categoria regina, in Portogallo il pilota irlandese comincia con un promettente quarto posto. La promozione è immediata. Alla fine saranno sei anni in sella alla CBR1000, in cui Rea colleziona sempre almeno una vittoria con l'exploit dell'ultima stagione, il 2014, dove trionfa quattro volte e chiude in classifica generale al terzo posto. Il matrimonio con la Honda vive di alti e bassi, reso ancora più complicato da tre gravi infortuni. In mezzo, la soddisfazione di essere il primo britannico a vincere la 8 ore di Suzuka e l'esordio in MotoGP in sostituzione dell'infortunato Casey Stoner.
Anche i matrimoni più belli, però, sono destinati a finire se le ambizioni prendono strade diverse. Jonathan Rea a fine 2014 realizza due cose: che ha nel polso destro la velocità per vincere un Mondiale e che la Honda non è in grado di costruirgli una moto all'altezza. La scelta della Kawasaki è la logica conseguenza, ma l'ingresso è in punta di piedi perché dall'altra parte del box c'è una presenza ingombrante: il campione del mondo 2013 Tom Sykes. A Johnny però non piace aspettare e alla sua prima gara in Australia mette subito la sua Ninja davanti a tutti. E' il primo passo di una cavalcata trionfale che lo porta al primo titolo mondiale e a sfiorare il record di punti in una singola stagione. Un'esibizione di bravura, ma anche di forza psicologica perché il pilota a subire di più la rivalità tra compagni non è di certo lui. Il resto è cronaca di quest'anno, con un titolo più sudato, ma che alla fine torna nelle sue mani grazie al rendimento più continuo lungo tutti i dodici round.
Esordio 2008
Gare 191
Vittorie 38
Secondi posti 29
Terzi posti 20
Podi 87
Pole Position 7
Giri veloci 26
Mondiali vinti 2