Il bilancio azzurro dei mondiali di atletica in Oregon

Il fenomenale Stano salva una spedizione che sarebbe stata, senza di lui, giudicata in altro modo.

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© Getty Images

Quando avevamo analizzato, sei giorni prima dell’inizio dei mondiali di Eugene conclusi nella notte italiana tra domenica e lunedì, le possibilità concrete degli atleti azzurri, l’avevamo fatto mettendo in copertina l’immagine di Massimo Stano dopo la vittoria olimpica alle Olimpiadi giapponesi sui 20 km di marcia, e siamo molto felici che quella foto sia stata di buon auspicio essendo di fatto identica, pur con uno sfondo relativo ad una parte del mondo totalmente diversa, a quella odierna con il marciatore azzurro trionfante con la bandiera azzurra dietro le spalle dopo la sua vittoria nei 35 km iridati.

Una vittoria, quella di Massimo, semplicemente straordinaria con il 30enne atleta pugliese di Grumo Appula, anche se è cresciuto a Palo del Colle comune come l’altro della provincia di Bari, che ha dominato la gara e respinto con estrema lucidità l’assalto finale del secondo classificato, il giapponese Kawano, che ha fatto di tutto per raggiungerlo, ma che Stano ha controllato talmente bene da riuscire a fare anche una piccola deviazione, negli ultimi 50 metri, per prendere la bandiera azzurra con cui tagliare il traguardo dopo il quale il suo avversario è crollato a terra stremato mentre lui, dopo averlo addirittura consolato, aveva ancora addosso un’enorme energia.

L’impresa del marciatore azzurro è stata fondamentale per la spedizione azzurra in Oregon che altrimenti, in virtù del solo bronzo precedentemente conquistato da Elena Vallortigara nel salto in alto femminile, avrebbe potuto subire troppo il paragone con le 5 medaglie d’oro delle Olimpiadi giapponesi.

La massima federazione italiana di atletica, attraverso la parole del Presidente, ha definito molto positiva la prestazione generale degli azzurri, facendo un paragone con le precedenti edizioni proprio dei mondiali e sul fatto che l’ultima medaglia d’oro fosse stata vinta nel 2003 da Giuseppe Gibilisco nell’asta di Parigi, oltre che nessun altro atleta maschio fosse più entrato nel medagliere da Berlino 2009, grazie peraltro al bronzo postumo di Giorgio Rubino nei 20km di marcia, e al particolare che sempre da 13 anni non si riuscisse a ottenere più di un podio nella stessa edizione.

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