"Sono molto amareggiato per la sconfitta, anzi per le circostanze che mi hanno impedito di dare il meglio: non me lo meritavo. Purtroppo proprio durante l'ultimo calcio contro l'ungherese ho fatto un posteriore e questo mi ha distrutto", ha spiegato Dell'Aquila, che nell'elencare i problemi fisici che si portava dietro fino a Parigi ha stilato una sorta di bollettino medico. "Ho una fasciatura compressiva l'adduttore in fiamme. Avevo già una lesione parcellare del sinistro, un'osteite e soffro di pubalgia. Non potevo combattere, ma per l'Olimpiade ero disposto a tutto. Mentalmente - ha continuato - ero on fire. Si è visto dai primi due incontri, avevo ritmo. Ma ho combattuto da rotto: contro i due primi avversari me la sono cavata perché erano aggressivi e riuscivo ad anticiparli, l'azero mi costringeva invece a rincorrerlo e con la gamba così non ce la facevo". Magomedov, è il rammarico di Dell'Aquila, "è' bravo ma alla mia portata, l'ho sempre battuto tranne una volta, ma il suo stile non andava con la mia gamba".
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TAEKWONDO, DELL'AQUILA KO: "NON ME LO MERITAVO"
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