Il campione olimpico dei 100 metri ottimista in conferenza stampa, esclude vi sia un favorito d'obbligo e crede nelle proprie possibilità di riconferma
di Redazione SprintnewsMarcell Jacobs si è presentato nella terza conferenza stampa dedicata all'atletica di Casa Italia, a Le Pré Catelan, apparendo particolarmente sereno oltre che carico, e manifestando un considerevole ottimismo sulle proprie possibilità di riconfermarsi sui 100 metri di Parigi dopo l'oro di Tokyo 2021, o quantomeno di poter lottare per un prestigioso podio, anche se non ha nascosto che la difficoltà maggiore potrebbe essere rappresentata proprio dalle semifinali, in quanto sono vari i candidati per uno degli otto posti disponibili nell'atto conclusivo della gara che, per il velocista azzurro, inizierà alle 11,45 di sabato 3 agosto, per poi eventualmente proseguire alle 20 di domenica 4 agosto, appunto con le semifinali e con l'ambita finale alle 21,50 seguenti.
Ricordiamo che Marcell ha gareggiato relativamente poco in questo 2024, dopo essersi trasferito dalla fine dell'anno scorso in Florida per essere allenato dal coach statunitense Rana Reider, saltando totalmente la stagione al coperto e ottenendo quale miglior crono all'aperto sui 100 metri quello di 9"92 nella vittoriosa gara di Turku in Finlandia, che gli vale sinora il tredicesimo miglior tempo mondiale dell'anno, mentre nell'ultimo test preolimpico effettuato a Rieti, in cui sono state organizzate per lui tre gare in due giorni a simulare la situazione dei giochi a cinque cerchi, ha vinto la finale con 10"08.
LE PRINCIPALI DICHIARAZIONI DI JACOBS
"Sono molto sereno e fiducioso nelle mie possibilità, anche perché gli ultimi test in allenamento mi hanno dato ulteriore fiducia in quanto ho sentito girare le gambe nel migliore dei modi, e credo proprio di essere arrivato a Parigi all'appuntamento cruciale dell'anno, per cui avevamo puntato tutto, nella condizione ideale. Non penso ci sia un favorito d'obbligo e sinceramente Lyles non mi spaventa in particolar modo, forse temo di più il giamaicano che ha impressionato ai Trials del suo paese (Kishane Thompson ndr), ma è indiscutibile come lo statunitense sia il triplice campione del mondo di Budapest, e di come sia un velocista abituato a vincere e rendere al massimo nelle occasioni importanti. Io però non sono da meno, come ho ampiamente dimostrato, e voglio giocarmela alla pari con tutti, fermo restando che ritengo la cosa forse più impegnativa quella di conquistare la finale, perché saranno tanti i possibili candidati agli 8 posti e, in tal senso, bisognerà poi essere fortunati nella composizione delle semifinali perché passano i primi due, oltre i due migliori tempi, e io a Tokyo ero addirittura arrivato terzo pur se con 9"84. Nell'atto conclusivo, però, tutto sarà possibile con i primi tre posti che saranno di chi sbaglierà di meno e io sicuramente, se ci sarò, proverò in tutti i modi ad arrivare davanti a più atleti possibili, con l'idea di massima che per il podio si debba correre sotto i 9"85".
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