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INTERVISTA ESCLUSIVA

Milano-Cortina 2026, Dominik Paris vuole conquistare una medaglia sulla Stelvio: "Sarà una battaglia fra pista e uomo"

Il 36enne della Val d'Ultimo punta a centrare quel podio che ancora manca nel suo palmarés e avrà l'occasione di farlo a Bormio, in uno dei tracciati preferiti

di Marco Cangelli
26 Nov 2025 - 15:48

Dominik Paris è in attesa di scoprire se sarà di scena a Copper Mountain dopo la botta alla caviglia subita in allenamento, tuttavia il 36enne della Val d'Ultimo non ha alcuna intenzione di mollare in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Il fuoriclasse dei Carabinieri è consapevole di avere la grande occasione di gareggiare sulla Stelvio di Bormio dove ha già vinto sei volte in discesa libera e una in supergigante, tuttavia i Giochi sono qualcosa di diverso e conquistare una medaglia sarà tutt'altro che scontato. 

La Coppa del Mondo può essere uno stimolo in più oppure siete già concentrati soltanto sui Giochi Olimpici?

È importante, soprattutto nei primi giorni, trovare il ritmo giusto, sentirsi bene e acquisire la consapevolezza di essere veloci. Così puoi spingere sempre di più, e poi il vero gioco comincia quando sei sul posto.

Aver vinto così tante volte sulla Stelvio non può mettere pressione in vista dei Giochi?

No, lo vivo più come un piacere. È una pista che amo, dove mi piace gareggiare e dove voglio fare bene: per me è uno stimolo in più, non un peso.

Cosa ama così tanto della Stelvio?

Mi piace moltissimo. Sono riuscito ad andare veloce parecchie volte, ma comunque la pista è impegnativa: richiede il massimo del fisico e questo mi piace, ma anche tanto coraggio. Queste sono tutte le caratteristiche che ha la Stelvio. È una bella battaglia tra pista e uomo.

Non la spaventa che Milano-Cortina 2026 potrebbe essere l’ultima occasione per vincere una medaglia olimpica?

Ho avuto quattro occasioni e spero di poter sfruttare la quinta. Certo, il sogno c’è, ma se non si realizza significa che non fa parte del percorso della mia carriera, e bisogna accettarlo. Ho avuto comunque molte opportunità.

Dominik Paris festeggia il successo nella discesa libera di Kvitfjell

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© Getty Images
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Le piacerebbe svolgere il ruolo di portabandiera alla Cerimonia d’Apertura?

Sinceramente non ci ho ancora pensato, perché alla fine non ho mai ottenuto risultati significativi alle Olimpiadi, quindi non mi sono mai detto: "Forse potrei essere io il portabandiera". Vedremo cosa deciderà il CONI; ovviamente sarebbe un grande onore.

Essendo un cantante, quale musica ascolta prima di affrontare una discesa?

Io ascolto tutto il mondo Metal, mi carica.

Quali valori vi ha trasmesso far parte del Team Samsung Galaxy?

Sono tanti perché la tecnologia ti permette di essere sempre in contatto con gli amici o con la famiglia a casa, il che è molto importante. Inoltre, con le ultime evoluzioni, come l’intelligenza artificiale, diventa tutto ancora più semplice: non serve più guardare continuamente lo schermo, ma si può interagire con il telefono parlando invece di scrivere. Questo rappresenta sicuramente un grande vantaggio.

C’è in Nazionale percepisce quello spirito di squadra che talvolta si percepisce da fuori? 

Sicuramente, però, c’è una squadra che vuole crescere e andare avanti, sia insieme che individualmente.

Dopo Milano-Cortina 2026, quale sarà il futuro di Dominik Paris?

Non lo so, è ancora tutto aperto. Vedremo come andrà l’intera stagione e come riuscirò a portarla a termine; da lì potrò dire qualcosa di più sulla strada che intendo prendere.

C’è l’idea di conquistare un giorno quella Coppa del Mondo di discesa libera che ancora manca nel suo palmares?

Sì, la voglia c’è e cerco di dare il massimo per conquistare questo risultato, ma vedremo cosa mi riserverà questa stagione. Alla fine della stagione, speriamo di poter parlare di cose belle.