Il presidente della FISI è intervenuto durante l'evento "La Lombardia al centro della sfida olimpica" facendo chiarezza sulla partecipazione della 35enne di La Salle
di Marco Cangelli"Federica Brignone ha subito un incidente molto grave, ma sta recuperando molto bene ed entro fine mese dovrebbe provare a tornare sugli sci". A sottolinearlo è il presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Flavio Roda che ha preso parte all'evento "La Lombardia al centro della sfida olimpica" andato in scena a Palazzo Lombardia nella mattinata di venerdì 7 novembre.
Il numero uno della FISI ha fatto il punto sugli infortuni che hanno colpito la delegazione tricolore, soprattutto dando importanti novità in merito alle condizioni della 35enne di La Salle: "In base a come starà, al dolore che sentirà, deciderà se esserci ai Giochi. Lei sicuramente non si tirerà indietro, ma per partecipare a competizioni di livello così alto, dovrà essere nel migliore delle condizioni - ha sottolineato Roda parlando anche della situazione di Flora Tabanelli -. Dobbiamo cercare di preservarla dopo la lesione al crociato. Andrà avanti per quaranta giorni con fisioterapia e preparazione, a quel punto si deciderà se prenderà parte alle Olimpiadi oppure verrà operata. Purtroppo abbiamo un ranking da mantenere e non possiamo congelare gli atleti da qui fino ai Giochi. Dobbiamo mantenere il livello per partire nel migliore dei modi e questo ci porterà a intensificare la preparazione".
Chi guarderà con attenzione alle condizioni delle atlete è il presidente del CONI Luciano Buonfiglio che si prepara a vivere un'edizione da record per Milano-Cortina 2026: "Abbiamo trasmesso la passione a tutti i protagonisti e, da presidente del CONI, tutto ciò mi rende orgoglioso perché significa che abbiamo trasmesso la mentalità giusta. Sarà la prima Olimpiade diffusa della storia, per la prima volta ci saranno quattro portabandiera, due per Milano e due per Cortina. Sarà la delegazione più grande di sempre visto che saremo presenti in sedici discipline, ma vincere una medaglia è un altro discorso - ha spiegato il numero uno dello sport italiano -. Sappiamo che i nostri presidenti federali stanno curando i dettagli più piccoli nel migliore dei modi, perché quando si arriva ad affrontare un'Olimpiade in casa, hai di fronte a te una pressione enorme. Sappiamo che gareggiare in casa ti favorisce, ma dall'altra ti mette al centro dell'attenzione. Il CONI ti offre la possibilità di fare una bella figura, ma al tempo stesso mette a disposizione un aiuto per tutti coloro che si sono impegnati per promuovere questo evento".
Concluse le Olimpiadi, Milano e Cortina d'Ampezzo guarderanno alle Paralimpiadi Invernali dove c'è ancora molto da fare, come sottolineato dal presidente del Comitato Paralimpico Italiano (CIP) Marco Giunio De Sanctis, che punterà a ottenere un risultato storico. "Vorrei che si parlasse di più di sport per disabili perché rappresenta una grande risorsa. E' un mondo che non ha una storia lunghissima, ma che in quest'ultimi quarant'anni ha toccato il tessuto connettivo del paese. Manca ancora la comunicazione che possa portare arrivare ai Giochi. Con il presidente del CONI stiamo puntando ad avere eventi sempre olimpici e paralimpici, perché ci stiamo muovendo nella stessa direzione - ha concluso il numero uno dello sport paralimpico italiano -. Lo sport invernale è diverso da quello estivo. C'è molta difficoltà e reclutare atleti disabili e trovare a competere a quei livelli. La promozione è una cosa, l'alto livello è un altro. Nel nostro caso sono quaranta atleti a fronte di 560 atleti che verranno da tutto il mondo. Sono numeri diversi dal mondo olimpico, ma dobbiamo tenere conto delle difficoltà di portare gli atleti. Vorrei che ci fosse un cambiamento di rotta rispetto ad altri paesi, però stiamo facendo passi in avanti".