QATAR 2022

Santos scarica Ronaldo: "Non so se giocherà la prossima"

La tripletta di Gonçalo Ramos e la critica portoghese contro: per CR7 Mondiale con vista... dalla panchina

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All'improvviso non lo vuole più nessuno, tanto che alla fine, a quanto pare, si concederà un buen ritiro in Arabia Saudita dove l'Al Nassr è pronto a coprirlo di soldi (per lui pronto un contratto da 200 milioni di euro all'anno compresi bonus legati a prestazioni sportive e iniziative pubblicitarie, più altri 100 milioni al momento della firma). Non lo vuole nessuno tra i club più importanti dopo il fallimento allo United e non lo vuole nessuno nemmeno in Nazionale, con il Portogallo intero che gli ha votato contro in un sondaggio in cui si chiedeva se dovesse giocare titolare o meno. Il Mondiale di Cristiano Ronaldo è certamente particolare. Un po' perché banalmente è l'ultimo e in questo ballo finale c'è dentro il succo della sfida eterna con Lionel Messi. E un po' perché suona come il countdown sulla sua gloriosa carriera. Un re decaduto, per dirla com'è. O, in altre parole, destituito da Gonçalo Ramos, suo sostituto in campo e protagonista con una tripletta della rumba suonata alla Svizzera

Fatto sta che nessuno si chiede più se sarà il protagonista del Mondiale o meno e in questo la partita contro Messi è già persa. Da una parte un popolo, quello argentino, che continua ad aggrapparsi alla sua Pulce. Dall'altra il sorriso amaro di CR7 che, dalla panchina, ammira il trionfo degli altri e il suo declino personale. 

Il naturale passaggio generazionale è toccato a Fernando Santos, ct del Portogallo. "L'assenza di Cristiano Ronaldo? Ne ho già parlato e non ne voglio più parlare - ha detto a margine del successo sulla Svizzera -: lui e Gonçalo Ramos sono due calciatori diversi. Ronaldo è capitano, non ci sono stati problemi in seguito alla mia decisione di lasciarlo fuori: è un ragazzo che cerca sempre di dare il proprio contributo alla squadra, ma non sta a me dire se giocherà o meno la prossima partita. Vedremo". Già, vedremo. E ancora: "Cristiano lo sa benissimo, l'allenatore lo ha detto molto chiaramente: la cosa più importante qui siamo noi. E basta. Quella di lasciarlo fuori è stata una scelta dell'allenatore e dobbiamo rispettare la sua decisione", ha aggiunto Pepe, grande amico di CR7. Il che spiega quale sia il clima: le gerarchie saltano, perché in cima ci deve essere il bene comune del Portogallo. Una distorsione rispetto alla visione di sempre, ma anche rispetto alle abitudini di Ronaldo, da sempre primadonna, in Nazionale come nei club. 

E' un mondo che cambia e bisogna farsene una ragione. Anche se c'è modo e modo di giocarsi l'ultimo Mondiale. Anche se l'altro, inteso come Messi, è sempre il punto di riferimento della sua squadra mentre Ronaldo scivola giù nelle classifiche di gradimento. Poi, certo, i conti si faranno alla fine. Perché conta alzare la coppa e basta. Il resto è un treno che passa veloce: sedersi in prima classe o meno potrebbe essere solo un modo differente di arrivare a destinazione. 

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