FASCIA ROSSONERA

Da Romagnoli a Calabria, la fascia mobile... porta bene

Quattro capitani per la stagione scudetto: anche Theo e Kessie con i gradi

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Una fascia… mobile val bene lo scudetto. Sarà il calcio moderno, sarà che non ci sono più i capitani di una volta. Fatto sta che lo scudetto numero 19 del Milan è caratterizzato da un robusto turnover per quanto riguarda la fascia simbolo del condottiero. “Un capitano, c’è solo un capitano” era il coro che la Curva Sud riservava a Franco Baresi a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Adesso di capitani ce ne sono almeno… quattro. In un torneo aperto e chiuso “in fascia” da Davide Calabria che aveva inaugurato il campionato 2021-22 da capitano a Marassi il 23 agosto dell’anno scorso (Sampdoria-Milan 0-1, gol di Brahim Diaz)  e che ha chiuso la stagione da capitano nelle ultime quattro partite. 

Bei tempi quei tempi, quando il Capitano aveva la C maiuscola ed era ben identificato dalla tifoseria. E proprio a un tifoso, lo storico rossonero Enrico Tosi, dobbiamo i dati che stiamo ponendo alla vostra attenzione. Il primo scudetto milanista “con fascia” è quello del 1950-51: Andrea Bonomi detto Ciapin si fregia dell’onore. Il titolo del 1954-55 vede invece la fascia al braccio del “Pompiere” Gunnar Nordahl che la cede, nei vittoriosi campionati del 1957 e 1959, all’altro svedese Nils Liedholm. Lo scudetto 1962 è l’unico targato Cesare Maldini che sarà poi l’anno successivo il primo capitano rossonero ad alzare al cielo (di Wembley) la Coppa dei Campioni. L’eredità di Maldini senior passa poi a Gianni Rivera: il primo Pallone d’oro italiano ha la fascia al braccio nel campionato 1966-67 e (almeno nominalmente) nel 1978-79. Anche se nel torneo della stella le presenze di Rivera saranno appena 13 e dunque la fascia sarà più stabilmente al braccio del vice, Albertino Bigon. In quel campionato gioca 30 partite su 30 il 18/19enne Franco Baresi, il Capitano per antonomasia e con la C maiuscola della storia rossonera.

Saranno cinque gli scudetti che Baresi vince fascia al braccio: quello “sacchiano” del 1988 con sorpasso al Napoli di Maradona e i quattro targati Capello (1992, 1993, 1994 e 1996) sempre e solo con un vice fidato, Mauro Tassotti. Dopodiché l’eredità passa a Paolo Maldini, capitano (con Costacurta vice) nel titolo del 1999 con Zaccheroni e nell’unico scudetto vinto in panchina da Ancelotti (nel 2004). 

Dal 2004 al 2011 passano sette anni: Maldini e Costacurta hanno lasciato, il Milan di Allegri ha una fascia che più “ballerina” non si può con il record (tuttora imbattuto) di cinque-capitani-cinque: la spunta al fotofinish Rino Gattuso (con 17 partite cominciate con la fascia al braccio) anche se nominalmente il titolare della fascia è Massimo Ambrosini presente nella sfida decisiva (lo 0-0 dell’Olimpico contro la Roma) e capitano per 16 volte. Le altre 5 partite di campionato vedono la fascia tre volte al braccio di Seedorf e una ciascuna per Abbiati e Pirlo.

Dieci stagioni di digiuno tricolore prima di tornare a far festa per il 19esimo scudetto. Un Milan, quello targato Pioli, che ha visto scendere in campo in questo torneo di A 2021-22 quattro capitani diversi: davanti a tutti con 17 presenze Alessio Romagnoli (il designato a inizio stagione, che ha poi alzato la coppa di campioni d'Italia), seguito a 16 da Davide Calabria (che veste il rossonero da quando era bambino); 3 fasce a testa per Theo Hernandez (capitano nelle prime tre giornate di ritorno contro Roma, Venezia e Spezia) e Franck Kessie (fascia bianca a Firenze e nella Marassi genoana nel girone d’andata quando ancora non era stato ufficializzato il suo addio e il passaggio al Barcellona; fischiatissimo capitano a San Siro ancora contro il Genoa lo scorso 15 aprile e applauditissimo capitano-sostituto di Calabria nel match quasi scudetto contro l’Atalanta). 

Adesso l’appuntamento con la storia sarà per il titolo della doppia stella. La caccia riparte con capitan Calabria, visto il mancato rinnovo del contratto di Romagnoli. Molti “sponsorizzano” Sandro Tonali, accostato di recente da Pioli per caratteristiche tecnico-tattiche a Daniele De Rossi non a caso soprannominato ai tempi della Roma “Capitan Futuro”. Per ora quella di Tonali capitano resta però solo un’ipotesi, una suggestione giornalistica. Quanto futuribile, lo dirà il tempo…
 

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