CICLISMO

Fortunato si gode l'impresa: "Ho spinto finché ho potuto"

Il commento del vincitore della 14ª tappa della Corsa Rosa

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Così Lorenzo Fortunato al termine della 14ª del Giro d'Italia, la Cittadella-Monte Zoncolan di 205 chilometri: "Se mi rendo conto di cosa ho fatto? In realtà no. Sono partito per andare a fuga e provare a vincere la tappa. Tutti i giorni diciamo così. Poi finché non sei a lottare, non ci credi".

"La squadra doveva portarmi in fuga, visto che per un paio di giorni ho dormito e non sono andato. In salita ho visto che stavo bene, perciò mi sono detto che oggi a tutti i costi dovevo andare in fuga. Albanese era con me, senza di lui e la squadra non ce l'avrei fatta", ha proseguito il corridore della Eolo-Kometa.

"Quando abbiamo iniziato la salita io curavo Mollema e Bennett. Stavo bene e sono stato dietro a Tratnik. Sapevo che i tre chilometri erano quelli più duri, ho aspettato. Ma finché non passavo l'arrivo, non ci credevo. Non sapevo dietro com'erano messi. Mi dicevano che avevo un buon vantaggio ma spingevo finché potevo", ha concluso il bolognese.

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