Giro, bufera sul premio per discesa

Dieci tappe avrebbero dovuto assegnare punti e soldi per una speciale classifica, ma i corridori si sono ribellati

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Ha vinto il buonsenso. Alla fine gli organizzatori del Giro d'Italia hanno deciso di cancellare la speciale classifica che avrebbe dovuto premiare il miglior... discesista. Si trattava di dieci tratti del percorso, che dovevano assegnare un punteggio e un premio (per lo Stelvio, ad esempio, erano previsti 500 euro) a chi sarebbe risultato il più veloce. Alla fine c'erano anche 5mila euro per chi sommava più punti. La rivolta dei corridori, però, ha portato al dietrofront.

Inevitabile si era scatenata la bufera, con l'ambiente ancora scosso dall'incidente mortale di Scarponi. Troppa l'indignazione per una classifica che andava a premiare chi rischiava di più. Anche perché la storia ha insegnato che proprio in discesa si corrono i maggiori rischi. Anche mortali, purtroppo.

"Mi dispiace che sia venuto fuori questo tipo di polemica, nelle nostre intenzioni volevamo soddisfare una delle richieste dei tifosi, che chiedono di conoscere l'abilità dei discesisti migliori. Ma non c'era nessuno stimolo e nessuna voglia di istigare al rischio. La volontà del Giro - ha spiegato il direttore Mauro Vegni - è quella di garantire al massimo la sicurezza. Questo viene prima di tutto e se c'è anche un corridore che non sente di essere garantito al cento per cento questo per noi diventa prioritario. E' stata mal interpretata la nostra voglia di aprirci alla tecnologia e alle richieste degli appassionati. Siamo pronti a ritirare il premio proprio per fugare ogni minimo dubbio sulla nostra buona volontà. Non ci sarà quindi nessuna classifica ma registreremo i tempi nei tratti che avevamo selezionato, senza divulgarli. Perché crediamo che la strada che avevamo scelto sia giusta".

"In pieno accordo con lo sponsor - si legge nel comunicato degli organizzatori - lo spirito dell'iniziativa era esclusivamente quello di dare evidenza alla naturale componente agonistica senza ovviamente mettere in discussione la sicurezza degli atleti, che è e che rimane la priorità del Giro". "Alcuni osservatori hanno però sottolineato come la modalità scelta potesse dare adito a fraintendimenti e favorire l'adozione di comportamenti e condotte non in linea con questo principio. Riteniamo giusto prenderne atto, ascoltare le critiche e modificare un'iniziativa che rischia, evidentemente, di dare un messaggio diverso da quello desiderato", prosegue la direzione del Giro d'Italia, che "di conseguenza ha deciso di eliminare tutti i premi in denaro e la relativa classifica prevista dal regolamento, lasciando comunque il cronometraggio delle discese al fine di fornire un dato statistico ed informare i tifosi delle prestazioni degli atleti".

Tappa 8: Monte Sant'Angelo (km 100.7)
Tappa 9: Chieti (km 91.2)
Tappa 11: Monte Fumaiolo (km 135.8)
Tappa 12: Colla di Casaglia (km 63.4)
Tappa 15: Selvino (km 170.8)
Tappa 16: Passo dello Stelvio (km 143.5)
Tappa 17: Passo del Tonale (km 60.2)
Tappa 18: Passo Pordoi (km 26.0)
Tappa 19: Sella Chianzutan (km 104.7)
Tappa 20: Monte Grappa (km 122.7)

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