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Italia, la maledizione infortunio che a volte porta bene

Prima di De Rossi quanti casi simili: da Antognoni a Pirlo e Buffon

30 Giu 2016 - 15:07

Si può anche fare finta di niente, ma quel ruolo di centrocampista centrale deve essere davvero maledetto visto ciò che sta accadendo alla Nazionale di Conte. De Rossi sta lottando contro il tempo per poterci essere con la Germania, Thiago Mtta è fuori perché ha fatto il cattivo, Jorginho è a casa perché due centrali bastano e avanzano. E aggiungiamo Verratti, Marchisio e buon ultimo Montolivo, costretto al forfait sul suono della campanella. Bisogna essere fatalisti, guardare avanti, ma anche gurdare indietro, perché la storia e il passato qualcosa insegnano.

Come nel 1982, quando Antognoni non giocò la finale con la Germania Ovest per l'infortunio patito nella semifinale con la Polonia e quando "Ciccio" Graziani in campo coi tedeschi vi rimase solo 7 minuti, pure lui per una maledetta lussazione a una spalla. Ma sappiamo tutti come andò a finire. E allora come non ricordare il menisco di Franco Baresi a Usa '94, che stava per constringerlo in tribuna, ma che grazie a un prodigioso recupero, gli permise di esserci nella finale di Pasadena. Putroppo sbagliò uno dei tre rigori e allora forse sarebbe stato meglio se, come Antognoni nell'82, se ne fosse rimasto in panchina a tifare. Lui come Baggio e Massaro, gli altri due "erroristi" dagli undici metri.

Tra gli altri casi ricordiamo quello di Alessandro Nesta, che fu il principe della sfiga nel ricordo dei tre Mondiali consecutivi lasciati a metà sempre per infortunio. Poi Vieri e Buffon, che manco partirono per l'Europeo del 2000, ma più di loro Antonio Conte, proprio lui, che a causa di un'entrataccia di Hagi nella gara con la Romania, guardò in stampelle la finale con la Francia. De Rossi rischiò di chiudere in anticipo la sua avventura nel 2006 in Germania per la squalifica rimediata contro gli Stati Uniti e Nesta fece altrettanto, ma per infortunio. E comunque fu trionfo a Berlino, vero? E poi ci sono i casi più recenti, quello di Fabio Cannavaro, che si infortunò in allenamento durante l'Europeo del 2008 e rimase nel gruppo come capitano non giocatore, di Pirlo e Buffon, ai quali toccò identica sorte nel Mondiale sudafricano. Ma bisogna guardare avanti a una partita in cui come ci ha detto Hansi Mueller, il tedesco ex dell'Inter innamorato del nostro Paese, non ci sono favoriti, un 50% a testa, ma con gli italiano che hanno sotto - parole sue - due palle di ferro. Sia che si giochi con De Rossi, oppure con Sturaro, come sembrerebbe da ciò che trapela da Monteplleir.