L'attaccante del Napoli tra le pochissime note positive dell'Italia contro l'Irlanda. E ora con la Spagna...
Non ha detto una parola fuori posto. Nemmeno che sarebbe felice di giocare, che spera di poter avere più spazio o che potrebbe essere utile ad Antonio Conte. Niente. Allineato, giustamente, voce di un coro che va ripetendo da settimane che "prima viene il gruppo". Eppure Lorenzo Insigne, 15 minuti e un palo oltre ad altre buonissime giocate, la manina avrebbe potuto alzarla. Per dire: sono qui. Oppure: pianeta Terra chiama Marte. Già, roba da marziani.
Il punto, però, a quattro giorni dalla sfida contro la Spagna che segna lo spartiacque azzurro tra un Europeo dignitoso e una vacanzina, il punto - dicevamo - è che per quel che si è visto fino a oggi, non solo nel match contro l'Irlanda, l'attaccante del Napoli è realmente irrinunciabile. Di più: non si capisce davvero come possa aver giocato solamente 15 minuti in tre partite.
Fino a ieri, e ieri in effetti contava poco niente, all'Italia è andato davvero tutto bene. Due vittorie su due, qualificazione e primo posto. Chapeau. Però che qualcosa non fosse esattamente perfetto si era notato già contro la Svezia. Si dirà e si dice che gli azzurri sono squadra da ripartenze, che il possesso palla non è roba nostra e per questo, peraltro, in molti hanno accolto favorevolmente l'ottavo di finale contro la Spagna cui sarà affidata la briga di fare la partita.
Però un conto è dominare il gioco, un altro è non riuscire, come contro l'Irlanda e in parte contro Ibra e compagni, a fare tre passaggi di fila. Passata la mano sulla questione campo di Lille, pessimo per noi ma anche per i nostri avversari, l'evidente problema è piuttosto che il tasso tecnico è basso davvero e, proprio per questo, Conte dovrebbe preoccuparsi di alzarlo quanto basta per tenere qualche pallone in più sulla trequarti e far rifiatare centrocampo e difesa. Chiariamo: se l'Italia si presenta agli ottavi con 10 giocatori diffidati è anche, se non soprattutto, perché tocca fare legna inseguendo i portatori di palla avversari. Detta diversamente: se il pallone lo hai tu, saranno gli altri a commettere falli da ammonizione.
In questo senso un Insigne, l'Insigne che si è visto contro l'Irlanda, non può non essere considerato fondamentale. Perché sa giocare tra le linee meglio di Eder, ha dimostrato di sapersi muovere anche come seconda punta e non solo in un attacco a tre, e perché, più di Eder, ha ultimo passaggio, dribbling e possesso palla. E' un giocatore diverso, ma sicuramente un giocatore più utile se non vuoi passare tutta la partita ad aspettare e ripartire. Contro il Belgio sei quasi costretto a farlo, contro la Svezia ha funzionato sì e no, contro l'Irlanda è stato un disastro. Insomma, puoi anche scegliere di ripartire dalla formazione che ha battuto il Belgio e la Svezia, ma quella che fino a ieri era una domanda - "Non sarebbe il caso di far giocare Insigne?" - oggi è un'affermazione: fare a meno di Lorenzo il Magnifico proprio non si può.