ITALIA

Italia, Bernardeschi: "Mancini ha riavvicinato la Nazionale alla gente"

L'esterno azzurro al sito della Uefa: "L'Austria è forte, dovremo fare la nostra miglior partita"

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Dopo un'annata difficile con la Juve, Federico Bernardeschi è rinato con la maglia azzurra grazie a Mancini. "Quando è arrivato non era semplice perché l’Italia era data per morta - ha detto -. Il calcio italiano era sotto attacco. Lui è arrivato con tranquillità e semplicità e piano piano ha dato tanta fiducia ai giocatori e tanto entusiasmo alla gente. Ha fatto una cosa straordinaria, quella di riavvicinare il popolo italiano alla nazionale".

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L'Italia è probabilmente la squadra che nella fase a gironi, chiuso con tre vittorie su tre, ha espresso il miglior calcio. "Quando giochi bene e ti diverti in campo, tutto è più bello. E’ la ciliegina sulla torta, è davvero straordinario - le parole di Bernardeschi a EURO2020.com - Siamo tanto contenti. Era quello che volevamo. Ci siamo preparati molto per questo Europeo e abbiamo iniziato molto molto bene. A Roma è stato stupendo. Dopo tanti mesi senza tifosi anche per noi non era semplice. Ritrovarli così, con questa atmosfera, questo entusiasmo che di partita in partita cresceva è stato meraviglioso. Dobbiamo dire grazie per questo, davvero".

I risultati hanno anche portato grande entusiasmo. "Anche noi siamo stati assolutamente contagiati da questo entusiasmo. Credo che faccia parte di queste grandi competizioni. La prima cosa che conta è avere un gruppo bello, sano, genuino e unito. Un gruppo in cui tutti pensano allo stesso obiettivo. Credo sia davvero fondamentale. C’è tanta competizione, siamo tutti giocatori fortissimi, però questo non deve togliere nulla alla maglia azzurra e all’obiettivo finale, che è comune. Questo è davvero fondamentale per arrivare a un risultato grandissimo".

Eguagliato un record che durava da oltre 80 anni, quello delle 30 gare consecutive senza sconfitte di Vittorio Pozzo. "Siamo veramente contenti di aver eguagliato questo record. Come ha già detto il mister è importante ma poi bisogna aggiungerci anche un trofeo per renderlo straordinario". E riguardare ogni tanto il successo azzurro del 1968 fa bene. "Assolutamente sì e crediamo di poter fare molto bene in questo Europeo. L’obiettivo è quello. Dobbiamo solo cercare di continuare su questa strada, fare il nostro gioco, il nostro calcio. E continuare a essere questo gruppo, qui, unito come traspare a tutti".

Sulla strada per i quarti c'è ora l'Austria: "E’ una squadra forte, penso che tutte quelle che arrivino a questo punto siano delle grandi squadre. Dovremo fare la nostra miglior partita come è successo già nel girone. Quelle erano tutte finali, adesso lo saranno ancora di più. E dovremo affrontarle così. Alaba? E' un grandissimo campione. Ha vinto tantissimi trofei, ha vinto tutto e devo dire che incontrare grandissimi campioni così è un grande stimolo. E poi ci sarà Wembley, la storia del calcio. Sarà ancora più emozionante".

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