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Storia dell’alchimia tra Guardiola e De Bruyne

Il belga racchiude tutto ciò che contraddistingue l’ultimo approccio al gioco di Pep

28 Apr 2021 - 08:05

Da qualche tempo a questa parte, arriva un momento, nella stagione del Manchester City, che stabilisce se sia stata fallimentare o meno. È il momento in cui si trova a giocare il ritorno di una gara a eliminazione diretta in Champions League. O dentro o fuori, o vita o morte. Anche la cavalcata che sta portando il City alla conquista della Premier League sembra svuotarsi di significato non appena arriva il giorno del giudizio. Quest’anno, quello scoglio è stato già superato due volte. L’ultima due settimane fa, a Dortmund.

Josep Guardiola ha deciso di affrontarlo schierando una squadra senza prime punte di ruolo. Non di certo una novità per l’inventore del falso nove, abituato a sbertucciare la tradizione anche in partite di importanza capitale. Non ha sorpreso, dunque, vedere che l’uomo incaricato di occupare lo spazio di riferimento offensivo fosse, almeno in partenza, Kevin De Bruyne. Gli aveva affidato lo stesso compito l’anno scorso, nell’andata degli ottavi contro il Real Madrid, venendo premiato con una prestazione sontuosa del ragazzo belga.

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