L'Operaciòn salida del Real ai tempi del Covid 

I Blancos hann venduto una squadra in un mese

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L’hanno chiamata “Operaciòn salida”, “Operazione uscita”: in sostanza il tagliare i tanti rami secchi dalla rosa extralarge del Real Madrid. Quasi quaranta tesserati da ridurre almeno a 25, il massimo possibile da iscrivere alla Liga, esclusi i ragazzi delle giovanili. E mentre il Barcellona arranca, coi suoi conti in disordine, Depay che non arriva proprio perché i costi del club sono schizzati all’inverosimile, le stelle capricciose che tentennano, rimbalzano per l’Europa e alla fine se ne vanno (vedi Suarez all’Atletico, ma che telenovela), gli eterni rivali blancos non solo sono riusciti a decespugliare la rosa, ma pure a guadagnarci un centinaio di milioni di euro in cartellini. Sì, perché gli unici rinforzi ottenuti per ora da Zidane sono stati tre ritorni da prestiti: il norvegese Martin Odegaard, che ha strabiliato il pubblico della Real Sociedad, il terzino Alvaro Odriozola (che ha fatto il triplete col Bayern Monaco pur giocando pochissimo) e il portiere ucraino Andriy Lunin dall’Oviedo. Nessuna operazione in stile-Real, o meglio in stile-Florentino Perez, il presidente che inventò il concetto di “Galacticos”, tanto spettacolare quanto improduttivo. Un’inversione di tendenza di quest’estate dovuta evidentemente anche alla pandemia di Covid.

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