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La lunga giornata di un calciatore di San Marino

Prima al lavoro poi all’allenamento in calzoncini e maglietta

04 Dic 2020 - 08:04

"Questo è un pareggio che voglio dedicare alla mia famiglia, a mia moglie, ai miei compagni. A tutto il Paese. Che è piccolo, ma con un grande cuore”. Lì, sui monti con Titano, la felicità se ne sta ancora nelle piccole cose. Non scomoderemo Annibale Frossi, precursore dello zeroazero come risultato perfetto, né Gianni Brera, quando lo definiva un epilogo “impeccabile”. No. Non elencheremo il numero di sconfitte di fila, i record al contrario, i pochi gol segnati nella storia, non esalteremo l’unica vittoria (in amichevole) raccontata come parabola biblica. Eviteremo riferimento alla Serenissima, ai 61,19 km quadrati di territorio, al Monte Titano e alle sue origini mitologiche, al miracolo sportivo di una piccola Nazionale che sogna in grande. Alla più classica delle favole calcistiche che diventano realtà.

Piuttosto chiederemo a questi ragazzi come passano le loro giornate, quali sono i sogni, le speranze, le passioni di un calciatore che rappresenta la Nazionale di San Marino. Partendo dalla fine: come ci si sente a rimanere imbattuti per due turni di fila? “Ovviamente preferirei vincere, ma anche il pareggio per noi è un ottimo risultato. Questa striscia di due risultati positivi in serie è un qualcosa che ci dà consapevolezza nei nostri mezzi e nelle nostre qualità, anche se sappiamo bene che queste partite di Nations League sono particolari, mentre le qualificazioni ai Mondiali saranno tutt’altra cosa”.

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