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La Federcalcio cinese ha obbligato i club a cambiare nome

Una scelta che va a toccare l’identità di molti club e che ha provocato la rivolta dei tifosi

16 Feb 2021 - 08:03

Il calcio cinese sta attraversando un periodo di grandissimi cambiamenti: la Chinese Super League, che fino a qualche anno fa sembrava dovesse diventare la Premier League del continente asiatico, si sta nettamente ridimensionando a causa delle nuove regole sul salary cap introdotte già nel dicembre 2019, che non permettono più di andare ad acquistare le grandi stelle internazionali, dato che l’ingaggio massimo per i nuovi contratti di calciatori stranieri è di soli 3 milioni di dollari. Questo fattore, a cui si aggiunge la luxury tax del 100% per quegli acquisti (sempre stranieri) oltre i 6 milioni di euro di cartellino, ha causato una drastica battuta d’arresto come abbiamo osservato nella precedente e nell’attuale sessione di mercato, con le grandi stelle internazionali, Hulk, El Shaarawy e Pellè che hanno salutato la Cina.

Ma il cambiamento che ha fatto più discutere non è stato quello economico, perchè dopotutto, i club della Chinese Super League ogni anno registrano un rosso di decine di milioni di euro, con il record del Guangzhou di Fabio Cannavaro che lo scorso anno ha perso ben 250 milioni. Il grande cambiamento che ha scosso il mondo del calcio cinese e dei tifosi è stato quello inerente ai nomi, con la Chinese Football Association che ha imposto, a tutti i club, persino quelli storici, di assumere nomi neutri e di eliminare la propria denominazione aziendale.

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