Gigio Donnarumma aveva giurato amore al Milan. Lo aveva fatto con un bacio allo stemma dei rossoneri, al termine della partita persa tra mille polemiche allo Juventus Stadium. Un gesto forte, di fronte al pubblico bianconero, come a dire: "Io amo questi colori, non penso minimamente a diventare un obiettivo di mercato della Juve". Un bacio che, alla luce della decisione di non rinnovare, è sembrato adolescenziale. L'età di Gigio lo configura come tale, la rapidità con cui i colori rossoneri sono stati scaricati, anche. In fondo, a 18 anni, è difficile trovare la donna della vita.
Quel bacio, comunque, è in buona compagnia. Tanti, nella storia del calcio, hanno mostrato affetto verso una maglia, verso uno stemma, per poi rinnegare immediatamente, andando a finire nelle braccia di un altro club. Oppure, senza nemmeno pensarci, dopo una lunga storia d'amore finita di comune accordo, hanno subito poggiato le labbra sui nuovi colori.
È il caso di Ibrahimovic, che dopo l'esperienza all'Inter ha immediatamente baciato lo stemma del Barcellona, nel giorno della presentazione al Camp Nou. Una foto che ha fatto felici i fotografi e che ha fatto il giro del mondo. Ma che non ha stupito: Zlatan, si sa, ha sempre avuto un cuore calcistico molto irrequieto. Curioso il fatto che sia Ibrahimovic, che Donnarumma siano giocatori di Raiola. Come anche altri due "baciatori" seriali: Balotelli ha spesso baciato la maglia del Milan, questo per tifo, in particolare nel derby contro l'Inter. Ma anche Pogba era stato testimonial Juventus, con il bacio allo stemma e alla maglia bianconera, prima di volare allo United.
Ma ci sono anche storie al di là degli assistiti di Raiola. Prendiamo Fabregas, ad esempio: cresciuto nell'Arsenal, capitano in giovane età. Il suo amore verso i Gunners era incondizionato, i baci alla maglia quasi ruotine, le dichiarazioni tipo "non giocherò in altri club della Premier" continue. Poi, dopo i baci e il Barcellona, l'approdo al Chelsea, rivale giurato dell'Arsenal. Simile l'esperienza di Lampard, cuore Blues da sempre e per sempre, con baci reiterati, gol e non solo. Poi l'esperienza in Mls, accolta con tranquillità da tutti i tifosi del Chelsea: se non che, ad un certo punto, Frankie è tornato in Premier League, con il City, segnando proprio contro i Blues. Risultato? Cori e applausi, nessuna bufera.
Anche MIralem Pjanic aveva comunicato coi baci il suo amore per la Roma, poi è arrivata la Juventus, la clausola pagata e via, verso Torino. Quella dei baci al primo appuntamento, comunque, è usanza ormai di moda: primo gol con la maglia del Chelsea e subito bacio alla casacca blues per Shevchenko, dopo una vita al Milan. E bacio alla camiseta blanca alla presentazione anche per Kovacic: non era una bandiera dell'Inter, non lo sarà del Real Madrid. E allora, perché farlo?