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Stazioni ferroviarie, nuovo hub per la mobilità sostenibile

Nuovo concept per le stazioni del futuro

Non solo treni. È questa l'idea che sta alla base del nuovo concetto di stazione: non sono un punto di accesso ferroviario, ma anche uno spazio e un luogo della città concepito per offrire ai viaggiatori un'ampia gamma di soluzioni di mobilità, fisicamente e virtualmente integrate tra loro nelle città. Se ne è parlato da poco all'interno dell'evento digitale "Le stazioni ferroviarie come HUB della. Mobilità" con il Ministero dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana, Città Metropolitana di Bologna, Comune di Roma e Comune di Pesaro, istituzioni ed amministrazioni che già da anni puntano a cambiare il concetto classico di stazione e per costruire un nuovo volto di questi spazi.

“L’aspetto più rilevante – racconta Angelo Mautone Direttore del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – sono i piani urbani della mobilità sostenibile. Nel prossimo decreto saranno stanziati 4,5 milioni in via sperimentale da utilizzare per collegare i poli universitari alle stazioni ferroviarie, attraverso una serie di reti ciclabili urbane. È un percorso da fare, di pari passo con la sharing mobility e le collaborazioni con RFI ed università sono fondamentali per poter realizzare progetti di questo tipo”. Sempre per Reti Ferroviarie Italiane è intervenuto all' evento Angelo Martino, che ha spiegato come l’emergenza Covid abbia aumentato la necessità di una gestione più efficiente degli spazi, soprattutto esterni. “Fondamentalmente, gli obiettivi sono arrivare ad una qualità urbana, garantendo sicurezza anche all’esterno delle stazioni potenziando e migliorando gli spazi esterni, con verde ed efficienza energetica. Il Piano Stazioni punta infatti sulla riqualificazione urbana delle aree limitrofe alla stazione, la riqualificazione delle stazioni e la connessione con la città, ottimizzando l’allocazione dei servizi intermodali intorno alle stazioni”.

Anna Parasacchi, Coordinatrice del Green City Network – che nel suo intervento ha parlato della Carta per la Rigenerazione Urbana, che si fonda sul fermare il consumo di suolo e rendere protagoniste le città e gli spazi urbani – ha spiegato la sua visione di stazione: “Le stazioni sono vetrine delle città, entrano nel tessuto storico di queste, sono una sorta di manifesto smart e digitale ma allo stesso tempo green. La direzione che si vuole dare ad esse è una grande opportunità per le nostre città”. Tra i comuni che stanno muovendo passi concreti per la realizzazione delle opere ci sono la Città Metropolitana di Bologna e del suo Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, come spiegato da Lorenza Dell’Erba, che ha descritto il PUMS nel capoluogo emiliano: “Fondamentale la progettazione di un trasporto pubblico metropolitano con reti integrate e con le stazioni al centro di esso, attraverso la creazione di 30 centri di mobilità, veri e propri nodi di interscambio, nuove porte di accesso all’area metropolitana ed hub intermodali.” “Le stazioni – ha concluso Anna Parasacchi, coordinatrice del Green City Network– entrano nel tessuto storico delle città, sono una sorta di manifesto smart e digitale ma allo stesso tempo green. La direzione che si vuole dare ad esse è una grande opportunità per le nostre città”.