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Cuore Tifoso Napoli: Ancelotti, per lo scudetto occhio alla difesa

Se il tecnico parla di obiettivo campionato, giusto ricordargli che in Italia lo vince chi subisce meno gol

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Verrebbe da chiedersi perché Ancelotti sia così contrario ad un modulo sul quale il Napoli ha prodotto la sua recente beltà e per il quale sono stati acquistati quasi tutti i calciatori attualmente in organico. Parliamo del 4-3-3, così caro a Maurizio Sarri, e grazie al quale inventò una formazione dagli automatismi perfetti. L’anno scorso con il 4-4-2 si aveva la sensazione che un bel po’ di calciatori fossero spaesati, fuori posizione e pure poco adatti per quel sistema di gioco.

Quest’anno sembrava che nel passaggio al 4-2-3-1 si riuscisse ad ottimizzare il rendimento di capitan Insigne, ma con una serie di “effetti collaterali” immaginabili. E sabato sera all’Allianz si è materializzata la preoccupazione di ogni tifoso partenopeo: giocando così, la squadra è troppo sbilanciata. E va pure bene, se ci si confronta con avversarie tecnicamente inferiori, perché alla fine il risultato lo ottieni pur subendo qualche golletto di troppo; diversamente se affronti la Juventus (a casa sua) alla quale non sembrava vero di poter godere di così tanti spazi in avanti, a cominciare dalla clamorosa ripartenza da calcio d’angolo contro e che ha prodotto la rete del vantaggio di Danilo.

Magari sarà una questione di tempo e di rodaggio per vedere il “vero” Napoli anche nel 4-2-3-1, o forse no e si continuerà a lamentarsi dei troppi gol subiti, tirando via via la croce addosso ai vari Hysaj e Mario Rui o addirittura su Manolas e Koulibaly. Lo ripeto, Ancelotti saprà come fare per porre riparo ad una emorragia che storicamente non ha mai portato risultati, altrimenti uno come Zeman qualcosina l’avrebbe pur vinta, disinteressandosi della fase difensiva.

Lo scudetto in particolare, perché è giusto indicare l’obiettivo sul quale si è sbilanciato lo stesso Ancelotti, raramente l’ha vinto una formazione che non fosse prima anche nella classifica dei gol subiti. Allora torna alla memoria il 4-3-3, con il quale si darebbe maggiore protezione ad una difesa orfana di Albiol (e non è un’assenza da poco), magari piazzando Fabian Ruiz vertice basso di centrocampo, così da evitargli gli imbarazzi vissuti da trequartista alle spalle della punta centrale.

Ne trarrebbe massimo beneficio anche Zielinski da mezzala nel centrocampo a 3, per non parlare di tutti gli esterni alti di cui la squadra azzurra abbonda: Insigne, Verdi, Lozano e Younes. La sosta arriva a proposito ed è giusto che Ancelotti faccia le considerazioni che occorrano per non compromettere da subito questa stagione.    

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