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Cuore tifoso Napoli: Ancelotti deve approfittare della sosta per sistemare la difesa

Il 4-3-1-2 è troppo rischioso per le caratteristiche tanto offensive dei centrocampisti

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Certe soste giungono a proposito. Per riordinare le idee, individuare le criticità e trovare, soprattutto quello, le soluzioni. Spetta ad Ancelotti capire come permettere a questa squadra, potenziata a sufficienza nell’ultima campagna acquisti, di rendere come ci aspetta, senza le sbavature emerse nel doppio confronto con Fiorentina e Juventus. E, proprio come un anno fa, potrebbe essere rivisto l’assetto tattico della squadra. Il 4-3-1-2 è troppo rischioso, per le caratteristiche tanto offensive di centrocampisti come Zielinski e Fabian Ruiz e per la condizione atletica, non ancora ottimale, di Allan. La logica imporrebbe di attrezzare il Napoli con il 4-3-3 che, grazie a Sarri, aveva esaltato tutta quanta la rosa azzurra.

E ora? Si potrebbe tornare indietro? Forse, o forse no. C’è quasi tutto ciò che occorre, dalle mezze ali agli esterni offensivi, soprattutto quelli abbondano e sono di ottima qualità. Solo una pedina manca e sarà complicato adattare un calciatore: il perno davanti alla difesa. In primis fu Jorginho, poi ci provò Hamsik, con Diawara che non è mai riuscito a convincere gli allenatori che lo hanno utilizzato. Fabian Ruiz avrebbe il passo per interpretare quel ruolo, anche se tutti giurano che, invece no, è troppo innamorato del pallone e gli piace solo inserirsi per poi provare anche la conclusione. Magari Allan potrebbe sacrificarsi, spostandosi qualche metro un po’ più a centro ed inventarsi una nuova vita da centrocampista di riferimento. Sarebbero piccoli sacrifici richiesti ad un solo elemento piuttosto che cambiare pelle a tanti altri atleti, a cominciare dallo stesso Lorenzo Insigne, che rende al top solo se lo piazzi largo nell’attacco a sinistra. Ancelotti avrà rianalizzato la sfida contro la Juventus, per ammettere che, no non è possibile, subire così tanti in gol in così poche partite. Bisognerà aspettare, in primis, che Koulibaly ritrovi la migliore condizione post vacanze e poi che l’affiatamento con Manolas cominci anche a decollare. E con esso anche il Napoli, di cui non ci si aspettava che all’inizio del secondo anno con il marchio Ancelotti, fosse ancora un cantiere aperto e con tante incognite (apparentemente) di divo

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