Guardiola, Sarri, Mourinho. Ne resterà solo uno (forse)

Tutti nomi credibili per certi versi e inverosimili per altri.

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Mentre il sogno Guardiola continua a non sfumare, l'allenatore che più di tutti è stato accostato alla Juventus in questi giorni, Maurizio Sarri, vince il suo primo trofeo in carriera, dominando la finale di Europa League in lungo e largo e stravincendo il confronto con il collega Emery, che esce davvero con le ossa rotte al termine della finale di Baku. Chelsea-Arsenal 4-1, gara senza storia, a senso unico, che non ammette replica. Davvero una bella rivincita da parte del tecnico toscano agli occhi di tutto il mondo. Chissà che questa vittoria non convinca a rivedere i giudizi su di lui da parte della dirigenza londinese ma anche di gran parte della stampa inglese che di certo non l'ha mai preso in simpatia sin dal suo avvento a Londra.

Guardiola, Sarri, Mourinho. In questo momento la lotta per la panchina bianconera della prossima stagione sembra esser ristretta a questi tre nomi. Tutti nomi credibili per certi versi e inverosimili per altri. Guardiola, il sogno dei tifosi, a giorni alterni passa dall'esser una semplice bufala estiva a esser qualcosa di veramente concreto. La trattativa c'è, c'è stata, forse ci sarà. Di sicuro con la Juventus si piacciono, c'è stima reciproca. E se solo 2-3 anni fa, accostare il suo nome a quello della Vecchia Signora sarebbe stato considerato blasfemo, dopo l'affare Cristiano Ronaldo della scorsa estate in casa bianconera non si da più per scontato nulla.

Sarri, invece, ha vissuto ieri sera la sua più grande serata da allenatore trionfando in Europa League e dimostrando a tutto il mondo che se gli si concede il giusto tempo per assemblare la sua idea di gioco nessun traguardo gli è precluso. L'esclusiva di Tuttosport, con le foto che immortalano Andrea Agnelli a colloquio con i dirigenti del Chelsea prima della finale tutta londinese, farebbero pensare che ormai ci siamo; che l'ufficialità di Sarri sulla panchina della Juventus è solo una questione di giorni, forse di ore anche se nel frattempo i “suoi” tifosi italiani più stretti stanno cercando in tutti i modi di dissuaderlo a non andare proprio "da quelli lì", dedicandogli addirittura striscioni sotto casa. Eppure ancora qualcosa non ci convince sino in fondo e le piste seguite, in alcuni casi, tendono a confonderci.

Non resta che parlare di Mourinho allora, il nome più defilato in questo momento. Quello che appare meno credibile e che invece, vedendo il suo status libero, la sua procura e quanti affari sono stati fatti tra la Juventus e Mendes negli ultimi tempi dovrebbe esser invece considerato come l'affare più probabile, nonostante il passato e presente da nemici dichiarati. Anche qui, non passa giorno senza che qualche media o giornalista non ne rilanci la candidatura in bianconero. Vederlo sulla panchina della Juventus, diciamolo, sarebbe davvero clamoroso. Immaginatevi uno Juventus-Inter l'anno prossimo con Mourinho allenatore della squadra bianconera e Antonio Conte seduto sulla panchina neroazzurra. Roba da mandare in analisi i tifosi delle due fazioni (e non solo) e coloro che in quest'ultimo periodo hanno seguito e stanno seguendo tutte le piste di mercato per individuare quella giusta che conduca ai nomi degli allenatori “eletti” in questo valzer clamoroso che si sta verificando in questa pazza primavera pre-estiva. A Gattuso, per dire, è bastato solo un giorno da “disoccupato” (con grande, grandissimo, onore) per esser accostato da qualcuno alla panchina della Juventus. In questa estate di depistaggi, “bombe”, bufale e piste credibili non ci facciamo mancare davvero nulla anche se ormai all'ufficializzazione del nome dell'allenatore della Juventus della prossima stagione manca davvero poco. E allora, per dirla alla Nedved, non resta che aspettare perché "chi vivrà vedrà".